Rappresentazioni teatrali, mostre, performance canore e letture animate per riscoprire la cultura dei greci e dei latini attraverso lavori preparati da docenti e studenti in piena sinergia

di Tania Pentangelo

In fondo a quelle colonne, attraversate da migliaia e migliaia di studenti, un albero spoglio e allo stesso tempo ricco di frutti, ricoperto di luci e parole che raccontano la vita.
Le stesse che hanno animato la terza edizione de “La notte nazionale del liceo classico” tenutasi venerdì 13 gennaio presso il Giambattista Vico di Nocera Inferiore.

Un’iniziativa a cui hanno partecipato 388 istituti classici italiani che hanno aperto le loro porte dalle ore 18 alle 24 al fine di riscoprire il senso e il valore della cultura classica, attraverso attività ideate e realizzate sinergicamente da alunni e docenti.
«Questo momento segna un punto fondamentale nell’anno scolastico, ci dà la forza per riprendere il nostro cammino con maggiore speranza, con l’empatia e l’entusiasmo che ci contraddistinguono. L’obiettivo è quello di fare in modo che i ragazzi siano parte di questo istituto, che si sentano a casa, perché stare bene a scuola è sicuramente il primo passo per crescere culturalmente» queste le parole della preside Teresa De Caprio. Un vero e proprio percorso culturale, snodato su due piani, in cui è stato possibile assistere a concerti, rivivere, attraverso letture animate e rappresentazioni teatrali, scene di vita quotidiana nell’antica Grecia e a Roma, volgere lo sguardo ad opere d’arte e addirittura degustare piatti tipici della gastronomia greco-romana.
In aula magna si è tenuta inoltre la presentazione del libro di poesie “Ombre…” della professoressa Tiziana Fiore, a cura del dirigente scolastico Teresa De Caprio e delle professoresse Angelina Sessa e Teresa Staiano. Ad avvalorare, invece, l’importanza della formazione classica nella ricerca scientifica, l’intervento del dottor Domenico Pagano, primario di chirurgia cardiaca all’University Hospital di Birmingham a cui è seguito “C’eravamo tanto amati”, momento dedicato alla proiezione di foto e al racconto di aneddoti da parte degli ex alunni dell’istituto.
Insomma un viaggio nel mondo antico con gli occhi sempre ben puntati verso il presente, e , perché no, il futuro. A tal proposito la professoressa Staiano ci ha detto: «Tema centrale dell’edizione di quest’anno è stato il Mediterraneo, il “Mare Nostrum”, collante tra popoli ma anche teatro di tragedie umanitarie davvero epocali. Un tema attualissimo. Gli studenti hanno avuto modo di mettere in luce le proprie capacità, di reinterpretare ciò che studiano, talvolta in maniera noiosa e svogliata, con grande consapevolezza e passione dimostrando che sono in grado di sentire e assimilare ciò che gli viene proposto non solo nella mente ma anche attraverso le emozioni. Alla luce di tutto ciò che accade nel nostro tempo, delle tragedie a cui stiamo assistendo e dell’incertezza culturale in cui viviamo, il mondo classico ancora oggi ci invita a difendere l’uomo e tutto ciò che lo rende grande, nobile».

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