A recuperare il quattrozampe, brutalmente seviziato con il taglio delle orecchie e delle parti intime, l’associazione zoofila rocchese, che ora gli sta cercando casa
di Enrica Granato
«E’ una gioia immensa aver recuperato questo cane, nonostante siamo carenti di strutture e non abbiamo strumenti adatti. Con un po’ di fortuna, pazienza ed amore l’abbiamo salvato ed ora vogliamo trovargli una famiglia».
Con queste parole Vincenzo Nunziante, vicepresidente dell’associazione zoofila rocchese “Dalle zampe al cuore”, durante un’intervista ha introdotto la storia di uno sfortunato simil maremmano di appena 1 anno recuperato all’inizio del 2017.
Lele (così è stato chiamato) girovagava nei pressi del passaggio a livello della chiesa di San Pasquale (Codola) con il rischio di essere investito poiché, in quel punto, le auto sfrecciano a velocità sostenuta e di sera la visibilità è insufficiente. Quel cagnone dallo sguardo malinconico forse era stato preso per guidare un gregge o fare la guardia in qualche giardino ma la sua indole dolce non gli aveva permesso di soddisfare i desideri del suo padrone. L’epilogo è stato un vile abbandono. E per “punizione”, la lesione della dignità con l’amputazione (tramite un semplice coltello) delle orecchie e delle parti intime, come riscontrato dopo la prima visita veterinaria effettuata dal dottor Raffaele Bevilacqua.
Dopo diverse segnalazioni, i ragazzi dell’associazione si sono attivati e finalmente, il 9 gennaio, vincendo la timidezza e la ritrosia del cagnolone, sono riusciti a caricarlo in auto e portarlo al sicuro.
La storia di Lele ha commosso il web: il post pubblicato dall’associazione su un noto social network ha innescato fin da subito una gara di solidarietà e condivisioni. Il “gigante buono” cerca una vera famiglia che lo accolga con amore e premura: verrà affidato sverminato, vaccinato e con microchip. Per informazioni, il numero da contattare è 3271264419 (Francesca).
L’associazione zoofila rocchese, costituitasi nel mese di luglio e presieduta da Maddalena Torino, è composta da persone che si adoperano per il territorio contando solo sulle proprie risorse e sul buon cuore degli amanti degli animali, che a volte forniscono stalli di fortuna.
«Speriamo di crescere e di avere un rifugio tutto nostro» conclude Nunziante.