Tutti entusiasti per la riuscita dell’evento “In canto”, ideato dal vescovo Giuseppe Giudice. «Le persone sono sempre pronte ad aiutare chi ne ha realmente bisogno»
articolo e foto di Edda Maiorino
«Se tutti, questa sera, hanno avuto l’occasione di conoscere meglio la diocesi per i suoi talenti canori e hanno contribuito all’acquisto di uno strumento indispensabile per il reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale Umberto I è solo grazie all’intuizione del nostro vescovo, che da padre ci ha accompagnato e da pastore ci ha guidato in questo splendido percorso, senza farci mancare mai il sostegno e l’incoraggiamento».
Con queste parole si è concluso lo spettacolo tenutosi mercoledì sera al teatro comunale Diana dal titolo “In canto”, una serata che ha visto protagonisti parroci e laici della diocesi Nocera Inferiore-Sarno, i quali si sono messi in gioco portando in scena alcuni brani famosi della musica nazionale ed internazionale raccolti in una compilation prodotta in occasione delle festività natalizie. L’evento, dal carattere essenzialmente benefico, consentirà infatti l’acquisto di un’importante apparecchiatura per la fototerapia che consentirà ai bambini della TIN di Nocera Inferiore di poter restare tra le braccia dei propri genitori piuttosto che essere vincolati da un’incubatrice, un sogno che si concretizzerà in poco più di un mese grazie al ricavato della vendita dei cd e al contributo di tutti i presenti. 
Una serata che ha visto alternarsi momenti di emozione e commozione, non solo per l’intensità delle esibizioni canore, ma soprattutto per le storie di bambini che, grazie all’intervento di esperti chirurghi, adesso vivono serenamente la propria vita, a momenti di puro divertimento, grazie alla performance del cabarettista di Made in Sud Ciro Giustiniani. Tra i volti noti, oltre a quello di monsignor Giuseppe Giudice, ideatore del cd e dell’evento in questione, anche il primo cittadino Manlio Torquato, il primario di pediatria dell’Umberto I, Ignazio Franzese e la caposala del reparto neonatale, Olimpia Ferrentino. 
«Sono molto contento di aver preso parte a questa iniziativa – ha commentato monsignor Domenico Cinque – non solo perché ha riunito parroci e laici della diocesi, e ben vengano momenti di raccoglimento come questo, ma soprattutto perché ha permesso l’acquisto di uno strumento fondamentale per i piccoli della TIN. Inizialmente la maggior parte di noi era titubante dinanzi alla richiesta del vescovo, poiché cantare per un evento ufficiale come quello di questa sera mette sempre un po’ di tensione, ma ciò che conta è lo spirito con il quale abbiamo affrontato l’intero percorso e vedere partecipazione da parte delle nostre comunità non può che colmare i nostri cuori di gioia». Anche il coordinatore della manifestazione e direttore dell’ufficio di comunicazione sociale, Salvatore D’Angelo, ha manifestato contentezza e soddisfazione per la riuscita dell’evento, confermando che «la sala piena non è altro che la dimostrazione al fatto che le persone accolgono sempre con molto piacere iniziative del genere e che sono sempre pronte ad aiutare chi ne ha realmente bisogno».
i brani eseguiti:
“In canto”, scritta e recitata dal vescovo Giuseppe Giudice;
“Notturno”, cantata da fra Francesco Maria Rea;
“Stay with me”, cantata da Piera Angela Cascone e accompagnata al piano da Luca Greco;
“Cercami”, cantata da monsignor Domenico Cinque;
“If ain’t got you”, cantata da don Alfonso Giordano;
“Uno su mille”, cantata da fra Michele Floriano;
“Questo piccolo grande amore”, cantata da don Alessandro Cirillo;
“L’amore della mia vita”, cantata da Alma Ciancone e accompagnata al pianoforte da Luca Greco;
“Fiore di maggio”, cantata da don Antonio Mancuso;
“Mediterraneo”, cantata da don Carmine Cialdini e accompagnato al piano da Francesco Stanzione;
“Mentre tutto scorre”, cantata da don Carmine Vitolo;
“Scrivimi”, cantata da don Giuseppe Pironti;
“Meraviglioso”, cantata da Salvatore D’Angelo e Angelo Santitoro;
“Adeste fidelis”, cantata da fra Francesco Maria Rea e accompagnato al piano da Pietro Russo e al violino da Alfonso Dolgetta
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