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L’ex rossonero ai nostri microfoni a “Scalcia la SLA”: “Pensavo di avere una possibilità qui. La Nocerina vincerà il campionato. La mia era più forte di quella di Auteri”

di Marco Stile

Un campione indimenticato, che ha lasciato una traccia indelebile nei cuori dei tifosi della Nocerina. Lorenzo Battaglia è un nome indissolubilmente legato alla storia degli ultimi anni ’90 di questa squadra.

Classe 1968, il fuoriclasse nativo di Bari ha militato in rossonero dal 1995 al 1999, salvo per una parentesi di un anno al Genoa. A lui sono legati delusioni, come la mancata promozione in Serie B, sfiorata più volte, ma anche grandi emozioni, come la doppia sfida di Coppa Italia con la Juventus del 1996.
Ecco le parole di Battaglia ai microfoni de “Il Risorgimento Nocerino”: “Le sensazioni nel tornare qui sono sempre belle come il primo giorno. La gente mi da tanto amore e sono orgoglioso di loro, senza i tifosi sarebbe difficile fare calcio”.
Una serata dallo scopo nobile: “Tutti noi del mondo dello sport dobbiamo aiutare queste persone per sconfiggere una malattia importante. Viviamo ogni giorno tanti problemi, ma dobbiamo ricordarci di chi è meno fortunato di noi e dargli una mano”.
Ma era più forte la Nocerina del 2011 o le squadre in cui ha giocato Battaglia? “Il calcio è cambiato a livello di intensità. Non voglio sminuire la squadra di Auteri, ma credo che la nostra che perse con l’Ascoli era più forte in tutti i reparti”.
Un punto sul campionato: “Il Trastevere? Solo una sorpresa, mollerà: il campionato si gioca tra Nocerina e Bisceglie. La spunterà la Nocerina, perché ha qualità, un ottimo allenatore e una grande tifoseria”.
C’è però anche spazio per qualche rimpianto, un messaggio alla società: “La Nocerina di oggi? Speravo di ritornarci quest’anno da allenatore. Ora sono fermo, e avevo il sentore di avere una possibilità qui. Non è andata così, ma chissà se qualcuno voglia sfatare questa specie di tabù: io ci sarò sempre”.

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