Il terreno dove sorge l’area di parcheggio più centrale della città fu requisito nel dicembre dell’80 per farne un campo roulotte. Poi il parcheggio, senza mai definire con i proprietari
«Non parlate con me, io sono ormai fuori da questa vicenda». A parlare così è Vincenzo De Francesco, meglio conosciuto come Fiorello, esponente della famiglia Russo – De Francesco che il 29 dicembre scorso ha pignorato beni al Comune di Nocera Inferiore per un milione 600mila euro (vedi l’elenco pubblicato in pagina).
La storia è quella del parcheggio di via Canale, che risale al 1980, ormai 37 anni fa. Un terreno concesso e non fittato, dopo che il 10 dicembre del 1980 (sindaco Salvatore Gargiulo) era stato requisito per l’installazione di un campo roulotte in seguito al terremoto. Nel 1984 il Comune aveva tramutato la requisizione in esproprio, che però non è mai giunto a completamento a tutt’oggi. Da allora la querelle è andata avanti a colpi di giustizia (ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato) mentre il terreno è diventato un parcheggio per l’occupazione del quale il Comune di Nocera Inferiore esige un costo dagli utenti.
Nel gennaio 2011, come riportato a settembre dello stesso anno in un articolo pubblicato su “La Città”, Fiorello De Francesco “aveva tentato la via della mediazione presentando un progetto che prevedeva box interrati e posti auto pertinenziali, con la parte sovrastante da destinare a verde. Aveva – su esplicita richiesta del Comune – ottenuto il via libera anche da parte dei Vigili del fuoco e delle Ferrovie (l’area confina con la strada ferrata): 60 giorni il tempo calcolato per la risposta. Ne sono passati molti, molti di più”.
«Appare strano che a poche ore dalla consegna del pignoramento sia giunto l’atto di esproprio» – commenta (dal di fuori, come tiene a sottolineare) il farmacista nocerino – Allora avevano il colpo in canna e aspettavano l’occasione per poterlo usare?».
A non essere affatto preoccupato (come ci fa sapere il collega Giuseppe Colamonaco da un suo articolo) è l’assessore al Bilancio. Secondo Mario Campitelli i beni pignorati non metteranno in crisi il bilancio: se fossero stati venduti le casse comunali ne avrebbero ricavato dei soldi con cui ridurre ulteriormente l’esposizione debitoria, con il pignoramento la vendita coprirà solo questi debiti. Una situazione che certamente la Giunta Torquato ha ereditato dal passato, ma che richiederebbe, per onestà, che si veda scritta la parola fine.