Dopo undici anni di attesa stamane la cerimonia ufficiale dell’intitolazione tra ricordi e aneddoti di amici e famiglia. Torquato: «Un giorno importante per la città»

di Tania Pentangelo

Un raggio di sole ad illuminare la nuova insegna sulla quale è stato inciso il nome di Massimo Li Pira. Dopo ben undici anni finalmente la scuola “Genovesi-Alpi” è stata intitolata all’indimenticato preside. Stamattina la cerimonia ufficiale in presenza della famiglia, degli amici più cari, dei colleghi e di chi lo ha conosciuto e stimato.

«È un giorno importante, un passaggio che permette di avere maggiore consapevolezza dell’identità cittadina, attraverso la memoria di chi ne ha rappresentato nel modo migliore la storia stessa» ha dichiarato il sindaco Manlio Torquato. Dopo un filmato, omaggio da parte dei docenti dell’istituto, si è ripercorsa la vita del dirigente scolastico attraverso i commossi ricordi di chi ha condiviso con lui esperienze didattiche ma soprattutto di vita.
Ad intervenire a seguito dei saluti da parte della preside Maria Ventura, il professor Lino Lauri, ispettore ministeriale, che ha affermato: «Massimo sapeva ascoltare e colloquiare in modo ricco e coinvolgente, è stato un maestro nell’adozione più alta del termine, di cultura e di vita». A fargli eco il professor Renato Pagliara che ha evidenziato l’opera quotidiana del preside, faro di innovazione ed avanguardia. Il preside Aurelio Cuoco ha invece dato voce alle sue tantissime iniziative, espressione dell’attualità delle sue intuizioni, volte a concepire una scuola moderna aperta alle esigenze di una società in rapida trasformazione. E dopo la lettura da parte dell’avvocato Alfonso Pepe di un messaggio parte del governatore del distretto Rotary 2100, di cui Li Pira era socio, ha preso la parola il presidente dell’associazione culturale “Massimo Li Pira”, Michele Mancusi.
«Oggi tutti – ha asserito – negli occhi e nel cuore abbiamo una grande gioia per il bellissimo gesto di amore e gratitudine che questa città ha espresso nei confronti di una persona speciale. Massimo ha espresso nella sua attività professionale una forza ed un entusiasmo straordinari mostrando un particolare talento nella valorizzazione delle risorse umane». Emozionante anche la testimonianza del professor Basilio Fimiani, presidente Rotary Nocera Inferiore-Sarno, che ha detto: «La scuola di Massimo è la vera scuola, quella in cui portava passione, sentimento, amore. Nel Rotary ha portato la stessa anima». A concludere il professor Michele Fasolino, ispettore provinciale, che ha invitato tutti a “ricreare attraverso il ricordo”.
Parole ricche di commozione ed orgoglio quelle della moglie Annamaria Ieraci Bio che ci ha detto: «Per mio marito la scuola era la vita. Ho provato un’emozione fortissima, l’ho sentito vivere ancora in questa scuola. È stato il coronamento di un sogno al quale lui ha creduto tanti anni fa e che adesso si è realizzato».
Accanto a lei, il figlio Francesco Li Pira che ha espresso la sua gratitudine, sottolineando quanto il padre fosse attento e sensibile verso gli alunni più bisognosi e difficili offrendogli opportunità e possibilità, affinché crescessero in maniera corretta e lo facessero nella sua scuola, aperta, viva e pulsante.

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