Nel corso del tradizionale incontro natalizio con la stampa tanti i temi toccati dal vescovo di Nocera Inferiore e Sarno, che sugli immigrati ha detto sì all’accoglienza solo se fatta per bene
«Rispettare la cultura degli immigrati a patto di non dimenticare la nostra». Questa una delle frasi forti pronunciate dal vescovo della diocesi di Nocera Inferiore – Sarno, monsignor Giuseppe Giudice, nel corso del tradizionale incontro natalizio con la stampa.
«La Curia si è dichiarata disponibile all’accoglenza – ha ancora detto il presule – ma deve essere fatta per bene». Insomma, no alle soluzioni improvvisate e pasticciate che più che integrazione provocano attriti tra italiani e coloro che arrivano nel nostro Paese sperando in un domani migliore.
Alla presenza del professor Salvatore Campitiello, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, e di una nutrita rappresentanza delle testate locali, Giudice non ha tralasciato un passaggio sui fatti di Berlino, parlando di un “momento particolare”. Ma ha anche – dopo lo scambio degli auguri – parlato dell’attività della Diocesi, che, come ha sottolineato, ha fisto una fase “dentro”, una “fuori” ed una “extra”, intendendo sia la formazione fatta quest’anno a sacerdoti e ai laici “addetti ai lavori” che l’evento della canonizzazione di Alfonso Maria Fusco, nel corso del quale si è visto chiaramente che “la santità è del popolo”. Ma non ha trascurato di mettere in luce come si sia anche riaperta – per i senza tetto – la struttura di casa Betania e quella di Concasa a Lavorate. Per quest’anno diocesano tra i progetti quelli di creare un emporio della carità per superare la “filosofia del pacco” che non sempre rispetta la dignità della persona. E, sempre in tema di povertà, si è scagliato contro chi la sfrutta nel peggiore dei modi, come coloro che mettono i bambini a mendicare.
Sarà il 24 gennaio la data del prossimo incontro con il mondo dell’informazione, in occasione della festività di san Francesco di Sales, protettore della categoria.