La studentessa parla con il Risorgimento Nocerino a una settimana dalla messa in onda della trasmissione: «Ora va meglio. Se soffrite anche voi non tacete e chiedete aiuto!»
di Anna Califano
Si chiama Dania Tortora ed ha 15 anni la ragazza che frequenta il liceo delle arti “Alberto Galizia” di Nocera Inferiore che ha denunciato atti di bullismo nei suoi confronti attraverso la trasmissione “Mai più bullismo” condotta da Pablo Trincia.
La puntata che ha visto come protagoniste Dania e le sue compagne di classe è andata in onda il 30 novembre, in prima serata, su Rai2. Da settembre i dileggiamenti e gli insulti personali al fisico della ragazza ed alla sua famiglia avevano dato origine ad una situazione insostenibile, soprattutto sotto il profilo psicologico, tanto che Dania non voleva frequentare più le lezioni. La scelta di contattare il programma non è partita direttamente dalla ragazza (che però l’anno scorso aveva già fatto notare la situazione ai suoi professori senza ricevere alcun aiuto concreto) ma da una segnalazione anonima che ha messo in contatto la redazione con la famiglia. È servita, alla fine, l’aver coinvolto questa trasmissione?
Dania, che abbiamo incontrato insieme alla mamma Annalisa, è convinta di si e vuol lanciare il suo messaggio: «Con le ragazze la situazione è migliorata, e ho riallacciato rapporti anche con amiche con le quali non parlavo più. Alcune ragazze insistono ancora ma sono poche. Non ho più una classe coalizzata contro, anche se la strada per essere accettata e essere integrata nel gruppo è ancora lunga, purtroppo».
Quel che è drammatico è il dover prendere atto che gli scherni e gli insulti per le compagne di classe erano solo degli scherzi, non cose serie. Dibattiti e chiarimenti, anche grazie al programma, hanno fatto però capire alle ragazze che quella per Dania era una situazione di sofferenza, e che il loro non era un comportamento corretto. La preside e altri docenti del corpo studentesco si sono – finalmente – adoperati per aiutare la ragazza. La mamma Annalisa, le amiche e la famiglia sono state la forza di Dania per riuscire a superare tutto questo. «L’importante è cercare di non isolarsi, di non auto-emarginarsi rimanendo in silenzio come inizialmente ho fatto io. Bisogna parlarne soprattutto con i propri genitori o con un adulto di riferimento. Anche sfogarsi con un’amica – conclude Dania – può aiutare tanto».