Una ricerca dell’università dell’Arizona ha scoperto che alcune particolari formazioni minerali, presenti sia sulla Terra che sul Pianeta Rosso, sono plasmate dall’attività dei microbi
di Al Cresce
Una scoperta proveniente dalle sorgenti termali cilene potrebbe testimoniare come un tempo la vita fosse presente su Marte. Lo riporta Sky-Tg24.
Una coppia di scienziati dell’università dell’Arizona (Stati Uniti), infatti, analizzando particolari depositi di silice nei pressi di El Tatio (un importante sito geotermico sulle Ande), è giunta alla conclusione che la loro struttura è anche frutto di attività biologica.
La particolare forma di questi depositi mostra “somiglianze degne di nota” con le formazioni scoperte nel 2007 dal robot della Nasa in esplorazione su Marte, scrivono gli studiosi nel paper pubblicato su Nature Communications.
La scoperta di queste analogie proprio a El Tatio non sembra casuale. Il sito, che presenta una delle sorgenti termali più alte del mondo, è anche fra i luoghi terrestri più simili allo scenario dell’antico Pianeta Rosso: qui anche d’estate la temperatura durante la notte scende sotto lo zero e l’atmosfera rarefatta si lascia attraversare da folti raggi ultravioletti provenienti dalla luce solare.
Queste somiglianze hanno spinto gli scienziati Steven Ruff e Jack Farmer “alla ricerca di paragoni con le caratteristiche trovate dal robot Spirit” su Marte, spiega Ruff sul giornale dell’università dell’Arizona, “i nostri risultati mostrano che le condizioni a El Tatio producono depositi di silicio con caratteristiche tra le più simili a quelle marziane mai trovate sulla Terra”.
Se la forma assunta dai depositi di silicio rinvenuti in Cile è determinata dall’attività dei microbi allora, argomenta lo studio, è possibile che le analoghe formazioni scoperte su Marte siano anch’esse frutto dell’attività della vita.
È un indizio, non una prova, sottolinea comunque la ricerca, in quanto “processi completamente abiotici (cioè privi di intervento organico) non possono essere esclusi per le strutture di silice marziane”.
Allo stesso tempo la scoperta fatta ad El Tatio “soddisfa una definizione a priori di potenziali firme biologiche”. Per questa ragione, a distanza di anni dalle esplorazioni del robot Spirit, il materiale raccolto potrebbe ora testimoniare l’esistenza di forme di vita un tempo esistenti sul Pianeta Rosso.