I due esponenti politici sparano a zero sulle mancate decisioni sui commissari, e invitano al senso di responsabilità da parte dei Comuni soci della struttura
Manca il numero legale all’assemblea del Consorzio mercato ortofrutticolo che doveva decidere sulla nomina dei liquidatori, e insorgono il sindaco di Corbara Pietro Pentangelo e il consigliere regionale Alberico Gambino.
«I soci si assumano la responsabilità di una liquidazione formale per tutelare gli operatori e rilanciare la struttura – dichiara il primo – No a posizioni non chiare. Ho partecipato a questa assemblea che avrebbe dovuto sancire la definitiva messa in liquidazione del consorzio ed invece ci siamo ritrovati ad assistere all’ennesimo mancato senso di responsabilità dei soci che hanno le maggiori quote di partecipazione – continua Pietro Pentangelo, il cui Comune detiene il sette per cento delle quote – Serve coesione, anteponendo lo sviluppo del territorio a logiche politiche che appaiono incomprensibili. Invitiamo tutti i soci del consorzio a compiere tutti gli atti necessari perché siano garantite le procedure di messa in liquidazione più rapida possibile e la nomina di un soggetto liquidatore di garanzia,espressione del territorio, al fine di evitare ulteriori potenziali situazioni di danno economico a carico dell’ente che possono poi riverberarsi sulle nostre comunità in qualità di soci».
Non meno acre la posizione di Gambino, che parla di telenovele e di spartizione di posti: «Il gruppo consiliare regionale FdI – ha sostenuto – utilizzerà tutti gli strumenti istituzionali consentiti dalle norme in vigore per impedire al Governatore De Luca, al Pd ed ai suoi pasdaran locali di continuare ad utilizzare la Regione Campania per pagare cambiali elettorali scadute».
Il consigliere regionale si augura «che i concessionari si ribellino a tale situazione, che li penalizza nelle loro attività e nelle loro possibilità di sviluppo, e che i Consigli dei due Comuni, proprietari del complesso mercantile dal 3 maggio 2016, si riapproprino del proprio ruolo e, acquisita la struttura al patrimonio comunale, decidano le modalità di gestione di essa essendo consapevoli tutti che essa non può più essere mantenuta in capo al Consorzio in liquidazione per il quale sarebbe ora che si incomincino a pubblicizzare i debiti veri che gravano, in quota, su tutti i soci azionari ivi compresi quelli passivi e silenti».