A Nocera Superiore, nella congrega di santa Caterina, alle ore 19 il professor David D’Andrea della Oklahoma University ospite del terzo ciclo di incontri “Tra estetica e bellezza”
di Gigi Di Mauro
Importante appuntamento lunedì 21 novembre per gli appassionati di storia nocerina. Alle ore 19, presso la congrega di santa Caterina, il professor David D’Andrea, docente di storia moderna presso l’Oklahoma State University, negli Stati Uniti, terrà una conferenza dal titolo “La Rotonda di santa Maria Maggiore nelle cronache dei viaggiatori europei e d’oltreoceano tra il XVIII e il XX secolo”.
Un appuntamento che permetterà ai nocerini di sapere quanto sia stato apprezzato nel vecchio e nel nuovo continente il monumento simbolo di Nocera Superiore. L’iniziativa rientra nel terzo ciclo di incontri tra estetica e bellezza promossi dall’omonimo assessorato del Comune di Nocera Superiore. Con il professor D’Andrea siederanno al tavolo dei relatori il titolare dell’assessorato, professor Teobaldo Fortunato (nella foto in basso), giornalista ed archeologo, e il parroco don Antonio Adinolfi, cui il Battistero appartiene territorialmente.
– Professor D’Andrea, partiamo da lei: ha origini italiane, legatissime al nostro territorio. Ce ne vuole parlare più in dettaglio?
«Si, infatti la mia “scoperta” del battistero di Nocera è avvenuta alcuni anni fa, durante una mia ricerca genealogica. Il mio bisnonno, che emigrò dall’Italia nel 1907, nacque a Montecorvino Pugliano. Partendo dal suo atto di nascita, ho seguito la storia della mia famiglia fino a giungere a Nocera Superiore, per scoprire che i D’Andrea abitavano a via San Pietro, a due passi dal Battistero. Ho ritrovato i loro atti di battesimo, matrimonio e morte nella parrocchia di Santa Maria Maggiore, che coprono l’arco di un secolo».
– Cosa l’ha portata a tornare con frequenza in Italia per le sue ricerche?
«Ho fatto il mio dottorato di ricerca all’Università della Virginia con una tesi sull’ospedale di Treviso nel Rinascimento. Negli ultimi vent’anni sono ritornato quasi sempre nel Veneto per continuare la mia ricerca e lo studio della storia religiosa nell’età moderna. Dopo la mia scoperta di Nocera mi è venuta l’idea di fare un paragone tra il Nord e il Sud d’Italia, su come l’Italia è capita e vista dagli studiosi ed accademici. Leggendo la storiografia della questione del Mezzogiorno, mi sono reso conto che il Battistero di Nocera aveva un ruolo importante».
– Parlando del Battistero: l’ha sorpresa trovare documenti su di esso negli USA? Che idea hanno i suoi compatrioti del nostro monumento?
«La scoperta più inattesa è stata la prima immagine del Battistero, disegnata dal francese Houël nel 1769, che si trova oggi nel Metropolitan Museum of Art a New York. Ci sono anche vari viaggiatori americani nell’Ottocento che hanno scritto del loro viaggio da Napoli a Paestum con una fermata, spesso non gradevole, a Nocera».
– Il miglior modo per sapere di più sui risultati delle sue ricerche è certamente venire alla sua conferenza il giorno 21. Ma ci anticipa, in breve, di cosa ci parlerà in quel giorno?
«La cosa speciale per me, in questo intervento, è la fusione di un lavoro professionale e personale. Sono un professore ordinario di storia moderna che studia la storia d’Italia come mestiere, e non sapevo nulla della storia del Battistero di Nocera e della sua vasca battesimale più grande in Italia a parte quella di san Giovanni Laterano. Parlerò della storia del Battistero nel contesto storico e culturale come un esempio della sfida di costruire l’idea d’Italia nell’Ottocento, quando la Nazione fu creata e quando “nacquero” i siti culturali del turismo come Venezia, Firenze, Roma, Pompei. Durante questo periodo l’immagine di Nocera nel canone culturale e nella storia del Paese fu definita dagli stranieri e dalle élite culturali. Quest’immagine ha avuto una grande influenza su come Nocera è vista nel mondo e come i nocerini vedessero se stessi, il loro paese e la loro memoria storica».