Alla “Raffaele Pucci” si parla di vaccinazione con l’omeopata Giovanbattista Visconti e l’infettivologa Aurora Carleo. Prossimo appuntamento 2 dicembre

di Tania Pentangelo

Ha avuto luogo ieri, presso la biblioteca comunale “Pucci”, il primo dei tre appuntamenti del ciclo “I venerdì della prevenzione“, patrocinati dal Comune di Nocera Inferiore e a cura del dottor Gianbattista Visconti, omeopata.

«Prevenire significa essere informati su cause e fattori di rischio – ha affermato la dottoressa Nicla Iacovino, direttrice della struttura – non solo per evitare l’insorgenza di malattie ma anche per affrontare in modo corretto e consapevole le complicanze connesse».
A dare il via agli incontri l’infettivologa Aurora Carleo che ha ha illustrato il tema delle “vaccinazioni”. A tal proposito ha detto: «L’influenza, nonostante sembri essere una malattia virale infettiva abbastanza banale, costituisce un rilevante problema di sanità pubblica. È il più frequente motivo di consultazione medica e di ricovero ospedaliero oltre che la principale causa di assenza dalla scuola e dal lavoro. Senza creare allarmismi, si parla della terza causa di morte per patologia infettiva, preceduta solo da AIDS e tubercolosi».
La prevenzione inizia da alcune piccole azioni di igiene quotidiana ma il più sicuro ed efficace intervento a disposizione per prevenire morbosità e mortalità correlate all’influenza è il vaccino.
«Il vaccino – ha aggiunto – è costituito da una piccolissima quantità di virus e batteri uccisi o attenuati, o da una parte di essi, ed è progettato in modo da stimolare nel corpo la naturale reazione immunitaria per una specifica resistenza alle infezioni. L’approccio educativo è di fondamentale importanza: infatti la vaccinazione è spesso vissuta come una minaccia per la salute e la malattia infettiva è percepita come un rischio lontano che potrebbe non verificarsi mai. Raccomandazione importante è quella di far vaccinare almeno il 75% delle persone appartenenti alle categorie a rischio, come i soggetti di età pari o superiore a 65 anni, i bambini di più di sei mesi, le donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza, i medici e il personale sanitario di assistenza e i familiari a contatto con soggetti ad alto rischio. Ma non solo, perché esiste anche una protezione indiretta: tutti possiamo tutelare, quindi, chi per controindicazioni o per svantaggio sociale non può essere vaccinato. Il costo è basso e l’efficacia e il beneficio sono massimi».
Al termine alcune considerazioni da parte del dottor Visconti che oltre ad aver esposto la validità di alcuni rimedi omeopatici si è concentrato sulla tubercolosi, malattia infettiva trasmettibile per via aerea, che sembrerebbe essersi ripresentata.

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