In alcune realtà didattiche richiesto l’aiuto e il supporto di un operatore tearale. Parla Antonio Stornaiuolo, registra della compagnia Primomito di Castel San Giorgio

Dal 24 al 29 ottobre torna in tutte le scuole un’interessante iniziativa “Libriamoci” promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) che mira ad incentivare la lettura fra i giovani.

Allo scopo di “catturare” sempre nuovi lettori, si invitano gli studenti delle scuole primarie e secondarie a godere di una bella lettura ad alta voce per aprirsi all’immaginazione e, senza sforzo, aggiungere una tappa al proprio personale cammino di alfabetizzazione. Molti insegnanti si stanno avvalendo di esperti come formatori teatrali e attori al fine di stimolare la lettura espressiva staccandosi dai canoni scolastici spesso legati agli standard didattici. Tra questi gli attori della compagnia Primomito di Castel San Giorgio, i quali, quasi tutte le mattine, si recano in diverse scuole del territorio al fine di offrire un prezioso contributo durante le prove di lettura per prepararsi all’evento. «Si tratta di una sensibilizzazione importante – racconta Antonio Stornaiuolo, regista della compagnia e consigliere regionale UILT Campania – dove lo studente può rendersi realmente conto di cosa significhi essere un lettore ed interpretare un testo capendone il significato profondo, avvicinandosi a quel “lettore modello” di cui parla Umberto Eco entrando nel testo, facendolo proprio e drammatizzandolo attraverso una lettura espressiva che tenga conto degli elementi base troppo spesso trascurati, come la punteggiatura, per concentrarsi poi sull’intonazione della voce, sul suo colore, sulla voglia e il modo di comunicare il messaggio più profondo del brano da leggere facendolo poi, non solo con la voce, ma anche con i gesti, con la mimica facciale: comunicare insomma le emozioni attraverso tutto il proprio corpo consapevoli di trasmettere un messaggio, di trasmettere la volontà dell’autore e l’interpretazione del lettore e non di leggere dei semplici segni grafici impressi su inermi fogli di carta. Le parole prendono vita, si mescolano e danzano al fine di procurare emozioni nel lettore e in chi ascolta. La lettura espressiva dovrebbe essere sempre incentivata, perché è attraverso di essa che riscopriamo ogni volta la gioia di vivere della nostra cultura».

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