Per il fondatore dell’ordine delle suore Battistine, arriva l’annuncio della santificazione. Nell’avvicinarsi del 16 ottobre, data della canonizzazione, la sala degli affreschi del Castello Doria ha ospitato un convegno in sua memoria
di Assia Califano
Nel tardo pomeriggio di sabato 24 settembre, nella sala congressi del Palazzo Doria, l’associazione DoriaArt in Progress e alcune suore Battistine raccontano la vita del quasi Santo Alfonso Maria Fusco e “la gioia per l’uomo che nella chiesa ha dato i natali al nostro ordine, facendoci camminare sulle sue stesse vie, quindi su quelle della santità”.
La domanda per la beatificazione di don Fusco fu inviata da madre Immacolata Vicidomini, che fu accettata nel 2001 da Giovanni Paolo II dopo il miracolo di guarigione di un bimbo africano dalla malaria celebrale. Il miracolo per la santificazione arriva nel 2009, con la guarigione da due aneurismi cerebrali di una suora ormai agli sgoccioli della sua vita per i medici.
Il beato, ancora prima di nascere fu profetizzato santo da padre Pecorelli ai genitori che tanto desideravano un figlio, e in seguito, all’alba degli 11 anni, il piccolo Alfonso decide di entrare in seminario vescovile di Nocera de’ Pagani. «Probabilmente i genitori hanno educato il bambino secondo il cuore di Dio, ringraziando la profezia, ed egli ha sentito questa vocazione nel suo cuore già in tenera età», ci chiarisce suor Lina Pantano.
Nel corso della sua vita ecclesiastica, dopo un sogno-profezia, il futuro santo fondò, oltre all’ordine di suore, un orfanotrofio maschile e femminile. “Il Signore è sempre stato presente nella sua vita, dalla divinazione per i genitori al sogno durante il seminario, fino all’interessamento dell’istruzione giovanile”.
Don Fusco si trovò a vivere in un brutto periodo di ingiustizia scolastica. In quell’epoca solo i figli delle famiglie benestanti potevano permettersi l’istruzione; fu così che il parroco istituì una nuova scuola angrese qualificando le suore del suo ordine come insegnanti, dando ai ragazzi una formazione scientifica e cattolica allo stesso tempo “perchè solo chi conosce può scegliere”. Questa scuola, ai giorni nostri, continua ancora il suo lavoro animata dallo stesso spirito dei fondatori del 1800.
Le ultime parole sono state date al sindaco Cosimo Ferraioli che, nonostante il difficile periodo economico e i pochi fondi che purtroppo si ricavano, è orgoglioso delle manifestazioni e dell’imminente avvenimento storico che accadono nella città. Dopo i saluti e l’invito all’evento del 16 ottobre, la conferenza si chiude con voci a suon di chitarra in onore del prossimo Santo.