Il sindaco, Luigi De Magistris, ha commissariato l’Abc, società interamente comunale, per adeguarla alle nuove normative regionali in materia
di Nino Maiorino
Finisce l’idillio a Napoli tra l’Abc, che gestisce l’acqua pubblica, e il sindaco De Magistris. La società interamente pubblica voluta dal primo cittadino è stata infatti commissariata per i dissidi tra il suo presidente, l’avvocato Maurizio Montalto, e Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, dal momento dell’entrata in vigore della nuova legge regionale in materia, che pone rigidi paletti agli Enti e alle Società che gestiscono l’acqua le quali, se vogliono sopravvivere, debbono rispettare determinati parametri e avere adeguate dimensioni.
De Magistris è molto attento a tali normative e, giacché non vuole rinunciare alla gestione pubblica, intende far crescere l’ ACB Napoli per farla rientrare in quei parametri.
Ed è qui che è avvenuta la frattura tra Comune e ABC Napoli, giacché quest’ultima, nonostante interamente di proprietà del Comune, ha opposto resistenze al rispetto della volontà del Comune rifiutando di adeguarsi.
L’ultimo atto, dopo un braccio di ferro durato alcuni mesi, è il decreto di scioglimento del Cda e la nomina di un Commissario straordinario, Marina Paparo, la quale dovrà traghettare la società al dimensionamento previsto dalla legge.
Ovviamente il defenestrato presidente Montalto e tutto il consiglio dimissionato non l’hanno presa bene, e vi sono state infuocate interviste con aspre critiche nei confronti di De Magistris, e anche i Comitati non sono stati a guardare, riunendosi ieri per decidere il da farsi.
Nella infuocata assemblea pubblica, alla quale ha partecipato anche il vicesindaco Raffaele Del Giudice, la crepa tra ABC e Comune si è ulteriormente allargata.
Ma quali sono le posizioni delle parti?
I Comitati, il presidente Montalto e il Cda dimissionato sostengono che il sindaco ha revocato immotivatamente, senza condividere la scelta con il Consiglio civico e con i cittadini, il presidente e il CdA di Abc, interamente proposti dal basso. I Comitati paventano il pericolo della privatizzazione dell’azienda speciale.
Il Comune, però, ha rimandato l’accusa al mittente, ribadendo che la revoca è avvenuta perché Montalto e il CdA hanno ostacolato il ciclo integrato, impedendo il passaggio dei lavoratori del Consorzio, operazione fondamentale per consentire ad Abc di partecipare alla gara per l’affidamento.
Il nodo politico che ha portato alla rottura tra ABC e il sindaco è, quindi, la mancata stabilizzazione dei 107 lavoratori del Consorzio di San Giovanni e il conseguente passaggio degli impianti di sollevamento ad Abc.
I Comitati e Montalto tuonano: «Manca la copertura finanziaria per portare a termine questa operazione e nessuna somma è stata accantonata per garantire la sicurezza di un sistema mal funzionante, anche a tutela dei lavoratori stessi». Il Comune, dal canto suo, si difende sostenendo che non c’è macchinazione e che la copertura finanziaria è già prevista.
Nella diatriba si è inserito anche Padre Alex Zanotelli il quale difende a spada tratta le ragioni dei Comitati e di ABC Napoli. A lui il sindaco ha replicato: «Zanotelli sbaglia bersaglio. Nessun tradimento sull’acqua pubblica».
Posizioni inconciliabili, quindi, e non si intravede, per il futuro, possibilità di riconciliazione.