È il frutto che segna il passaggio dall’estate all’autunno. Un concentrato di zuccheri naturali e principi attivi preziosi per superare al meglio le pressioni di settembre
di Annamaria Norvetto
L’uva: i suoi acini dolcissimi dal colore bianco, nero o rosato, riuniti in grappoli, solleticano il palato di tutti, anche di chi non consuma con entusiasmo la frutta.
Ricavata dalla vite, è un alleato della salute e della bellezza perché ricca di zuccheri direttamente assimilabili (glucosio, mannosio), sali minerali, tannini, polifenoli. Sono in particolare gli antiossidanti che ne compongono la buccia a renderla il frutto più popolare nella lotta agli inestetismi della pelle e all’invecchiamento cutaneo. Infatti, schiacciando gli acini dell’uva si può creare una maschera viso alternativa e al cento per cento naturale, applicandola su viso e collo con funzione rivitalizzante anti invecchiamento. «L’uva mangiata tutti i giorni – sostiene la nota nutrizionista Samantha Biale – aiuta a depurarsi, ritrovare energia, rafforzare le difese immunitarie, asciugare la silhouette e far risplendere la pelle per merito degli acidi organici. La buccia e i semi danno sprint all’intestino e possiamo dire addio alle tossine». A livello clinico, l’uva trova impiego soprattutto nella cura ai problemi del sistema venoso come la fragilità capillare e l’insufficienza venosa degli arti inferiori. In effetti, gli antocianosidi contenuti nelle foglie di vite diminuiscono la permeabilità dei capillari e ne aumentano la resistenza. La qualità dell’uva si giudica dalla forma del grappolo e dalla buccia che non dovrebbe avere lesioni evidenti. Infatti, la prima cosa da fare quando si acquista questo frutto è quella di eliminare gli acini marci e conservarla in frigo. Se la si sceglie bianca, è bene puntare su una buccia tendente al giallo; dell’uva nera andrebbero preferite le varietà dagli acini più scuri e maggiormente attaccati al grappolo.