Il tecnico a margine della rifinitura pre-Picerno: «Col Trastevere una brutta immagine di noi. Mi sento sempre in discussione, ma non scappo. Domani daremo una svolta»
di Marco Stile
Il tecnico della Nocerina Vincenzo Maiuri ha parlato con i giornalisti a margine dell’allenamento di rifinitura prima della partita di domani, che si giocherà in casa del Picerno, squadra dell’omonima cittadina in provincia di Potenza. I rossoneri arrivano alla gara in terra lucana dopo la brutta sconfitta di domenica scorsa, patita in casa contro il Trastevere.
Così Maiuri in conferenza stampa: «Domenica abbiamo dato tutti una brutta immagine di noi stessi. Ma sono certo che domani faremo una grandissima gara».
Previsto un cambio di modulo? «Abbiamo lavorato su un cambio di sistema di gioco ma non possiamo proporlo subito dal primo minuto. Alcuni equilibri sono venuti meno domenica ma nella prima mezz’ora c’erano. E in settimana ci abbiamo lavorato».
Un appunto su alcuni errori in difesa: «Quando si difende lo si fa tutti assieme e ci si dà una grande mano. Dobbiamo essere bravi a ridurre gli spazi avversari il più possibile».
Due sconfitte che pongono già Maiuri in discussione? «Io sono uno che si sente in discussione anche quando vince una partita, fa parte del mio mestiere. Sono uno che dà tutto quello che può dare. Faccio un lavoro bellissimo, difficile sì, ma siamo dei privilegiati, e dunque dobbiamo farlo al meglio».
Alcune battute sui centrocampisti: «Coppola è bravo sia nel centrocampo a 3 che in quello a 4, può essere utile perché ha un passo più svelto. Qualche cambio ci sarà perché è giusto che sia così e si deve dare spazio anche ad altri calciatori. Barone? Senza responsabilizzarlo dico che è chiaro che sia lui il geometra di questa squadra e che debba occuparsi della costruzione di gioco. E gli under stiano tranquilli: devono crescere, anche se dobbiamo farlo in fretta».
Il punto sull’avversario: «Picerno squadra ostica, determinata e coriacea, difficile da affrontare. Noi possiamo fare tanto di più e penso che l’abbiano capito anche i ragazzi».
In settimana c’è stato l’avvicendamento di Di Bari al posto di Prete, dimissionario: «Mi è dispiaciuto tantissimo, anno scorso ha avuto grandissimi meriti, ci ha messo in condizione di lavorare. Non sono stato molto tranquillo per questa scelta: mi aveva portato lui e dunque ho pensato anche io di fare un passo indietro, ma mi sembrava di scappare, di fuggire. Si potevano intendere le dimissioni come qualcosa che non andava e andare a rompere un po’ tutto. Di Bari non ha bisogno di presentazioni, uomo di calcio attento a tutto».
Un appello a calciatori e tifosi: «Capita di non iniziare bene ma bisogna reagire più velocemente possibile, fare uscire il sangue dall’erba, essere tutti uniti e prendere un obiettivo comune senza guardare a fronzoli né a niente. I tifosi devono stare vicini a noi come hanno sempre fatto. Domenica è stata una coltellata, ma il calcio è bello per quello».