Il giovane oculista salernitano, figlio della nocerina Brunella Battipaglia, ha messo a punto una nuova diagnostica precoce del Parkinson attraverso l’esame della retina
di Nino Maiorino
E’ nocerino di origini e si chiama Eduardo Maria Normando: ha scoperto che è possibile osservare, dai cambiamenti della retina, i sintomi del morbo di Parkinson, la terribile patologia che colpisce una persona su 500 e che rappresenta la seconda patologia neurodegenerativa mondiale dopo l’Alzaimer.
Eduardo è un giovane oculista, unico membro italiano di un gruppo di ricerca internazionale presso il prestigioso Western Eye Hospital di Londra e ricercatore presso la UCL di Londra.
Ha fatto una strabiliante scoperta per quella malattia salita maggiormente alla ribalta da quando una delle vittime più note divenne Papa Giovanni Paolo II.
Oggi, grazie alla scoperta di Eduardo Normando e del gruppo di ricercatori del quale fa parte sembra che una diagnosi precoce della patologia possa essere fatta esaminando i cambiamenti della retina dell’occhio.
La sintesi dei risultati della ricerca è stata pubblicata pochi giorni fa su Acta Neuropathologica Communications (traduzione dal testo inglese): “Scoperto un nuovo metodo per osservare i cambiamenti nella retina che può essere visto nel morbo di Parkinson prima che i cambiamenti nel cervello si verifichino e i primi sintomi diventino evidenti. Utilizzando strumenti che vengono abitualmente utilizzati in oculistica, gli scienziati sono stati in grado di utilizzare la nuova tecnica di imaging per osservare queste alterazioni retiniche in una fase precoce. Questo metodo permetterebbe una diagnosi precoce di Parkinson e potrebbe anche essere utilizzato per monitorare come i pazienti rispondono al trattamento. La tecnica è già stata testata negli esseri umani per la diagnosi di glaucoma e ulteriori studi clinici dovrebbero iniziare presto per l’Alzheimer.”.
«Le prove che abbiamo – ha detto il primo autore della ricerca, il dottor Eduardo Normando – suggeriscono fortemente che potremmo essere in grado di intervenire molto prima e in maniera più efficace nel trattamento di questa condizione devastante, utilizzando questa tecnica di imaging non invasiva e conveniente».
«Questa è potenzialmente una svolta rivoluzionaria nella diagnosi precoce e nel trattamento di una delle malattie più debilitanti al mondo», ha detto la professoressa Francesca Cordeiro, direttore del gruppo che effettuato la ricerca.
«Queste scoperte hanno il potenziale per limitare e forse eliminare la sofferenza di migliaia di pazienti, se siamo in grado di diagnosticare in anticipo e trattare con questa nuova formulazione», ha evidenziato il dottor Normando.
Eduardo Normando è figlio del dottor Giuseppe Normando, noto oculista salernitano, e della dottoressa Brunella Battipaglia, oramai divenuta salernitana a tutti gli effetti, pure se proveniente da Nocera Inferiore, figlia dell’avvocato Gennaro Battipaglia, Gino per familiari e amici, deceduto tempo fa.