Il tecnico rossonero, a dieci giorni dall’inizio del ritiro, traccia un bilancio più che positivo del lavoro svolto dalla sua squadra, invocando anche un ultimo sforzo sul mercato: «Servono un attaccante di esperienza, due terzini e un centrocampista»

di Valerio D’Amico

Prosegue a ritmi serrati il lavoro della nuova Nocerina che, in quel di Pratola Serra, sta preparando l’inizio della nuova stagione. Piuttosto soddisfatto dei primi dieci giorni di ritiro il tecnico molosso Vincenzo Maiuri:

«I ragazzi mi stanno lanciando dei segnali abbastanza incoraggianti; l’amichevole di questo pomeriggio mi ha mostrato una squadra quasi sempre compatta, a testimonianza del fatto che la gamba gira, anche se è molto pesante a causa degli enormi carichi di lavoro che stiamo sostenendo. In questa fase è importante non subire infortuni e lavorare al meglio per creare l’amalgama giusto in un gruppo di calciatori quasi totalmente nuovo».
A quasi un mese dall’inizio del campionato la rosa dei molossi sembra essere ormai delineata, anche se va aggiunto qualche tassello, soprattutto per concedere a Maiuri l’opportunità di avere a sua disposizione diverse varianti tattiche: «Il nostro organico, in questo momento, è all’85%; cerchiamo un attaccante di esperienza, un paio di terzini ed una mezz’ala under che ci dia la possibilità di giocare con tre centrocampisti. L’obiettivo è quello di avere a disposizione calciatori duttili, che mi consentano di adottare più di un sistema di gioco. Per ora stiamo lavorando prevalentemente su un 4-4-2 piuttosto offensivo. Ieri abbiamo approfondito anche qualche concetto sul 4-3-3, perché sono convinto che questa squadra, a seconda della necessità e dell’avversario che si troverà di fronte, possa essere schierata con entrambi i moduli senza snaturarsi eccessivamente». Domenica 7 agosto la Nocerina affronterà, in amichevole, una rappresentativa dilettantistica di Pratola Serra; l’occasione giusta per consentire all’allenatore milanese di osservare ancora meglio i progressi dei suoi calciatori: «Sarà importante avere, col passare del tempo, indicazioni più certe sul rendimento della squadra. Ben vengano queste amichevoli ravvicinate che mi permettono di tastare in continuazione il livello di forma di ogni singolo elemento, da chi riesce subito ad assorbire l’intensità di lavoro a chi impiega un po’ più di tempo a causa della struttura fisica. Il nostro obiettivo è quello di arrivare alle prime uscite ufficiali nelle condizioni fisiche ideali».

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