La superiora, suor Teresa Olivari: «il monastero di sant’Anna è “vivo” e rappresenta da sempre un vero e proprio punto di riferimento, un luogo del cuore carico di ricordi»
di Enrica Granato
Quando si entra nel monastero domenicano di sant’Anna lo si fa in punta di piedi, tanta è l’ossequiosità verso questa struttura in stile gotico, raccolta ma colma di tesori (come gli affreschi dei Solimena o di Roberto d’Oderisio). Così come il pudore nei confronti delle monache di clausura.
Eppure basta guardarsi attorno per rendersi conto che il complesso non rappresenta affatto un luogo di culto isolato e distante dalla vita della cittadini: bambini che giocano, viavai di fedeli, giovani impegnati a rendersi utili o semplicemente di passaggio per un saluto, un confronto, una preghiera.
Insomma, il monastero di sant’Anna è “vivo” e rappresenta da sempre un vero e proprio punto di riferimento per i nocerini e non solo, un luogo del cuore carico di ricordi, un posto dove trovare sollievo spirituale dalla freneticità -e spesso aridità – del tran tran quotidiano grazie alle parole confortanti delle monache (estremamente colte ma umili ed affabili) e sentirsi “a casa”.
Proprio quest’anno ricorre l’anno giubilare domenicano in onore della fondazione dell’Ordine dei Predicatori da parte di san Domenico di Guzman (avvenuta nel 1216-17 e confermata dalle Bolle promulgate da Papa Onorio III). E contemporaneamente Papa Francesco ha indetto il Giubileo Straordinario della Misericordia, “affinchè la Chiesa impari a scegliere unicamente ciò che a Dio piace di più ovvero perdonare i suoi figli ed aver misericordia di loro così che anch’essi possano a loro volta perdonare i fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di Dio nel mondo”.
Il tema della misericordia tanto caro a san Domenico e prerogativa dell’Ordine (oltre alla “caritas veritatis”), dunque, si interseca con l’anno santo voluto dal pontefice durante il quale i fedeli potranno ottenere l’indulgenza plenaria partecipando alle celebrazioni che si svolgono a livello nazionale e visitando in pellegrinaggio chiese e cappelle della Famiglia Domenicana.
La Porta Santa, le indulgenze e il pellegrinaggio sono i segni che caratterizzano ogni Giubileo ed il monastero di sant’Anna si colloca come protagonista assoluta dell’evento (che si celebrerà fino al gennaio 2017) nell’Agro nocerino-sarnese: la sua “Porta della misericordia” è accessibile a chiunque voglia “sperimentare l’amore di Dio che consola, perdona e dona speranza, e trovare la via della conversione», come ha annotato il Santo Padre nella sua Bolla di indizione.
Il 7 agosto, vigilia dell’onomastico di san Domenico di Guzman, alle ore 20, verrà celebrata una veglia di preghiera-incontro per illustrare la storia del presbitero spagnolo.