La misura del Governo si chiamerà esattamente «reddito di inclusione» e interesserà milioni di cittadini, anche del nostro Agro nocerino sarnese
di Rosa Soldani
Per la prima volta nella storia del nostro Paese, il Governo si avvia verso l’approvazione di una delle misure sociali più invocate nel contrasto alla povertà: il reddito di cittadinanza.
Col nome di «reddito di inclusione», il ministro Poletti ha annunciato lo stanziamento di somme ingenti per il sostegno alle fasce meno abbienti su tutto il territorio nazionale, operazione che coinvolgerà milioni di cittadini. “Si adotterà una scala di valutazione del bisogno, per raggiungere i più bisognosi”, ha dichiarato il ministro, con una scala che prevederà il riscontro della situazione reddituale delle famiglie in difficoltà, anche sulla base della composizione del nucleo familiare, soprattutto rispetto alla presenza di minori, disabili o donne incinte. Il Ministero del lavoro, col SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) intende conformare le politiche sociali e di sostegno italiane a quelle di molti paesi europei che da decenni hanno positivamente intrapreso la rotta dell’assistenzialismo attivo, per sostenere chi ha bisogno anche ai fini della ricerca di un lavoro e per il raggiungimento degli obiettivi minimi di istruzione e sanitari. Il decreto ad hoc del Ministero pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale garantirà l’avvio della «misura-ponte» anti-povertà già a partire dal mese di settembre, prima della conclusione dell’iter parlamentare ed attuativo della legge delega di contrasto alla povertà, già licenziato dalla Camera dei deputati nei giorni scorsi. Secondo le previsioni il contributo destinato ad ogni famiglia sarà non inferiore ai 320 euro mensili, variabile a seconda dei casi specifici, ma entro la fascia reddituale dei 3000 euro annui, con disponibilità già dichiarata di un fondo di 750 milioni di euro.