L’ inestimabile testimonianza del nostro passato, contenuta nella struttura cittadina che sorge ai piedi del convento di sant’Antonio rischia di perdere interesse
di Anna De Rosa
La nostra città è ricca di strutture per lo sviluppo della conoscenza storica e culturale del territorio. Il compito che il Risorgimento Nocerino si è imposto è quello di far conoscere ai propri lettori la propria storia cittadina e degli organismi che ne fanno parte.
Per la valorizzazione della storia nocerina e dell’Agro il Museo archeologico provinciale dell’Agro Nocerino dispone di reperti e di documentazioni antiche.
Il Museo si trova in un’ala interna del convento francescano di sant’Antonio, risalente alla seconda metà del XIII secolo, dal luglio del 1965. Nel 1989 furono restaurati i dipinti che decorano la sala in cui si trova il settore delle necropoli, la “sala della congiura”: la tradizione vuole che qui si siano incontrati i cardinali per congiurare l’uccisione di Urbano VI nel 1385.
Il museo, che prima era gestito dalla provincia di Salerno, che paga un fitto al convento, attualmente è coordinato da un’azienda privata, l’Arechi Monteservice. Accanto al convento tra l’altro vi è un ampio giardino, chiuso però, poiché sempre di pertinenza della provincia.
Gran parte dei ritrovamenti che si trovano nelle sale provengono dagli scavi effettuati sia nel centro urbano dell’antica Nuceria (attuale Nocera Superiore) che nelle sue necropoli. A questi si uniscono raccolte private delle famiglie Pisani e Bove e collezioni di enti locali come il Comune di Angri.
Il museo archeologico, a causa del poco spazio, non ha un percorso cronologico preciso: i reperti si adattano nei vari espositori, dove gli viene ricavata una sistemazione. Il percorso storico è discontinuo, non solo nelle datazioni dei reperti, ma anche nella locazione.
Maggiore rilievo hanno un sarcofago paleocristiano, che si trova nell’ingresso, e le stele funerarie antropomorfe, in un piccolo vano lapidario al piano superiore. Vi è poi un ampia sala in cui ritroviamo le antichità provenienti da Angri e Scafati e infine lo spazio dedicato alla nascita di Nuceria, la cui storia è illustrata dalle documentazioni dei ritrovamenti in area urbana e nelle necropoli.
Purtroppo negli ultimi anni l’affluenza di visitatori al museo è stata al quanto scarsa, se non per qualche visita da parte di scolaresche dell’ Agro. Probabilmente nei prossimi anni, come già si vocifera, la sede del museo verrà spostata presso la caserma Tofano.
Vale la pena ricordare che la visita al museo è gratuita, ed è possibile accedervi tutti i giorni, tranne il lunedì, di mattina. Tentiamo di valorizzare il nostro territorio!