Parlare male degli altri per «divertimento» può costare caro, fino a due anni di reclusione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con una sentenza che ha fatto decisamente rumore
di Rosa Soldani
«Non sai cosa ho scoperto oggi a lavoro!», «Questo pomeriggio sei a casa? Devo venire a raccontarti una novità da non crederci!», «Hai visto quella? Non sai, poi ti spiego…».
Il crogiòlo di espressioni utilizzato per spettegolare è molto ampio e non si riduce solo agli esempi sopra riportati. Esso è variegato tanto quanti sono gli argomenti sui quali è possibile fare «gossip», pratica che in una società esteta e dipendente dalle apparenze come la nostra, in pochissimi disdegnano. E così rara è una riunione tra amiche o un incontro tra colleghi – perché il richiamo del pettegolezzo è forte anche tra gli uomini – che non siano conditi da commenti o inciuci rivolti ad una o più persone assenti, in qualche caso anche pesanti e lesivi della dignità personale. E’ quest’ultima la fattispecie che integra il reato di diffamazione. Chi parla male degli altri o attribuisce a questi, in loro assenza, fatti o storie di dubbia autenticità, può incorrere nel reato di diffamazione. Il brocardo latino «verba volant» è chiarissimo: le parole si diffondono in maniera veloce, se negative ancor più facilmente perché la «chiacchiera» ha un maggiore potere seduttivo. La persona oggetto del pettegolezzo può venire a conoscenza delle malelingue diffusesi sul suo conto e decidere, dunque, di querelare, con aggravante per il pettegolo se l’offesa consiste in un fatto determinato, ai sensi dell’articolo 595 del codice penale. A questo proposito fa scuola la sentenza 44940 del 2011, con la quale la Suprema Corte aveva confermato la condanna per un uomo reo di aver diffuso la notizia della presunta relazione di una sua collega con un uomo sposato, avendo questi leso la reputazione e la riservatezza della donna. Il reato di diffamazione prevede, infatti, la reclusione fino ad un anno (due anni se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato), e la multa fino a 1032 Euro (fino ad 2065 nel secondo caso). Se la regola popolare per cui farsi gli affari propri rappresenta un elisir di lunga vita sembra riscuotere poco successo, proviamo allora a badare agli eventuali risvolti penali del pettegolezzo!