Il sindaco ha incontrato dirigenti, medici e personale sanitario per fare il punto sulle numerose difficoltà operative che sta incontrando l’ospedale nocerino

Dopo le numerose sollecitazioni ufficiali, effettuate sia a voce che per iscritto, continua l’impegno del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, per evitare che la sanità nocerina (che, va ricordato, serve un vastissimo bacino di utenti dell’Agro) coli a picco.

Ed è così he stamattina ha compiuto una “visita a sorpresa” all’Umberto I. E’ lo stesso Manlio Torquato ad averne dato notizia sul suo profilo Facebook. «Stamane – scrive – in visita tra i reparti e il Pronto Soccorso dell’Umberto I, a colloquio con medici e infermieri, col direttore sanitario. Non ho, sia chiaro, né il potere né il compito di fare ispezioni o controlli. Ma il dovere di verificare con mano lo stato di una situazione ospedaliera che rischia di precipitare in modo serio. Con conseguenze che potrebbero essere drammatiche per i pazienti e per gli stessi responsabili della struttura sanitaria e dei reparti. Una situazione che abbiamo segnalato. Su cui abbiamo attivato anche la Commissione consiliare Sanità del nostro comune. Ad oggi tardano ad ottenersi risposte operative. Dall’accelerazione delle procedure di selezione per nuovo personale medico e paramedico; ad una mobilità di urgenza di personale medico da altri nosocomi; al ripristino di un minimo di attività in straordinario per far fronte almeno al periodo estivo; ad una riallocazione di personale sanitario rintanato negli uffici; a privilegiare i reparti d’urgenza ed emergenza rispetto ad altre esigenze, se possibile. Non compete a me ovviamente decidere cosa e come. Le attività più recenti della direzione sanitaria e, più ancora, di quella Aziendale, sembrano andare finalmente nella direzione giusta. Speriamo bene. Speriamo presto. Noi manterremo continua e fisicamente presente la nostra attenzione, la nostra collaborazione istituzionale in ogni forma sarà necessario, perché la difesa della salute in ambito ospedaliero sia la prima frontiera che impegni tutti. Chiunque debba, chiunque possa farlo».

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