Da quattro anni un corso gratuito coinvolge persone di diverse fasce d’età. Il maestro, Bruno Cirillo: «Si tratta di un gioco che ricalca lo schema della vita»
di Virginia Vicidomini
Si svolge ogni martedì dalle ore 16 alle 18 circa, presso la biblioteca “Raffaele Pucci” di Nocera Inferiore, un corso gratuito di scacchi. Le lezioni, tenute dal maestro Bruno Cirillo, (nella foto in basso) sono diventate, come i gruppi di lettura, i cineforum e le altre attività poste in essere, parte integrante della “vita” della biblioteca comunale e sono aperte a tutti.
«Dobbiamo tornare indietro di quattro anni: la dottoressa Nicla Iacovino, direttrice della biblioteca, mi propose di tenere un corso di scacchi. Siccome faccio parte del gruppo scacchistico di Pagani ho aderito volentieri a quest’iniziativa», ci ha spiegato Bruno. Direttore amministrativo scolastico in pensione, Cirillo si dedica con passione all’insegnamento di uno dei giochi più popolari del mondo. «Cerchiamo adesso di privilegiare l’aspetto ludico rispetto a quello agonistico – ha sottolineato il maestro – ma gli scacchi prevedono comunque la competizione. L’obiettivo ambizioso è quello di portare i partecipanti ad un livello tale da potersi misurare come gruppo in qualche gara – continua – la mia soddisfazione è vedere il miglioramento dei giocatori. Devono però sviluppare ancora la dimestichezza con l’orologio». Tra i professionisti infatti il gioco degli scacchi si disputa a tempo e, nel caso in cui si partecipa ad sfida, è indispensabile saper giocare con l’orologio.
Un gioco d’astuzia ed intelligenza che allena a pensare. Ma quali sono i suggerimenti per chi vuole imparare? «Applicarsi con impegno nelle prime fasi, comprendere in modo chiaro le regole del gioco, porre tutte le domande necessarie per evitare di trascinarsi dei dubbi, confrontarsi con chiunque senza mai l’idea di essere superiori». Ed inoltre fare molta pratica perché «più partite si giocano più s’impara in fretta».
Attualmente il gruppo conta circa una decina di partecipanti ed è composto in modo eterogeneo: ne fanno parte persone di diverse fasce d’età, dagli studenti ai pensionati, con una prevalenza del genere femminile.
Da chi studia fisica all’università e pensa che gli scacchi stimolino il lavorio della mente, a chi vi si dedica semplicemente per svago, da chi è alla prime armi a chi ormai è un giocatore esperto, la passione o la semplice curiosità per questo “gioco” uniscono con entusiasmo tutti i componenti del corso. Che rappresenta anche un’occasione per interagire, per stringere veri legami interpersonali e non vivere perennemente nel mondo virtuale, dietro lo schermo di un pc o di un cellulare.
«Gli scacchi sono uno dei giochi che più ricalca lo schema della vita, con battute d’arresto, riprese, amori, dissapori» – ha concluso il maestro. E non possiamo che essere d’accordo.