È un alimento irresistibile per il palato. Lo si può gustare senza fare danno alla salute combinandolo al meglio con gli altri cibi

di Annamaria Norvetto

«Occorre evitare di unire altri carboidrati a quelli della pizza». Lo spiega Sara Farnetti, nutrizionista e promotrice del metodo funzionale, in un post pubblicato sulla sua pagina web. La pizza è indubbiamente uno degli alimenti più amati dagli italiani, in particolar modo, quello più scelto quando si decide di mangiare fuori a costi bassi.

Tuttavia, essa è un concentrato di carboidrati e zuccheri e, se abbinata male con altri ingredienti, potrebbe determinare un aumento di peso. «Che la pizza sia buona – dichiara la Farnetti – nessuno lo mette in dubbio. Ed è ancora più buona se la si può mangiare senza fare danno alla salute, cercando di capire quale pizza scegliere e come associarla. L’impasto della pizza contiene un’alta percentuale di lieviti e di zuccheri che causano nel nostro stomaco gonfiore e difficoltà digestive per questo è il caso di non mescolare troppi ingredienti per condire la pizza: meglio pochi ma buoni».
Sembrerebbe che la scelta migliore, in fatto di pizza, sia optare per ingredienti semplici e poco elaborati: la margherita resta la scelta più genuina. Inoltre, dopo aver pranzato o cenato con una buona pizza, meglio rinunciare al dessert e alla frutta per evitare picchi glicemici. «Oltre alla base costituita generalmente da pomodoro e mozzarella – conclude la dottoressa Farnetti – la pizza dovrebbe prevedere al massimo un solo ortaggio (fiori di zucca, zucchine o asparagi), perché le varianti in cui si accostano tanti e diversi alimenti, persino l’ortolana con varie verdure, sono poco digeribili. La miglior scelta è sempre la margherita. Occorre inoltre evitare di unire altri carboidrati a quelli della pizza. Nell’attesa che venga sfornata, non vanno ordinati supplì, crocchette, bruschette, al massimo un antipasto a base di prosciutto crudo o un carpaccio di pesce. E infine è fondamentale non ordinare il dolce o la frutta a fine pasto, per non innalzare il carico glicemico».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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