Il componente dell’assemblea nazionale dei Democratici interviene sul dibattito in corso sulla paternità di diverse opere pubbliche realizzate a Nocera Inferiore
di Vincenzo Stile
Come dicono le persone sagge, in medio stat virtus, nel senso che mai da nessuna parte c’è tutta la verità. Com’è vero che molte opere pubbliche non sono state iniziate dall’amministrazione attuale, è anche vero che molte altre non sono state iniziate dall’amministrazione precedente ma da altre ancora precedenti.
In realtà, però, l’amministrazione attuale, in questo momento, può sinceramente vantare il merito di aver completato molte opere lasciate in sospeso e di aver ridotto sensibilmente il debito della città, predisposizione necessaria per avere nuovi finanziamenti e possibilità di spesa, e portare il nostro Comune fuori dall’immobilismo e lo proiettarlo nel futuro.
Io penso che uno dei valori di base nella politica locale sia garantire la continuità amministrativa, perché chi amministra dovrebbe sempre e solo lavorare per la città, perché la politica e l’amministrazione sono servizio. Nella cesta dell’eredità amministrativa si deve distinguere ciò che non va da ciò che va bene per continuarlo. Tutto questo è stato fatto da questa amministrazione: tante opere sono ora patrimonio dei cittadini e non degli amministratori che ci hanno lavorato sopra.
Quello che non si capisce sono certi ritorni, dopo che se ne sono dette tante contro.
Io non c’ero nel 2011 quando il precedente sindaco è stato espulso dal partito, proprio da chi ora celebra gli onori della sua amministrazione a cui si fregia di essere appartenuto… Ma non sono onori, se lo sono, che gli si dovevano dare già prima?
Penso che se si era convinti di quelle stesse cose che si dicono adesso, era nella campagna elettorale che si doveva avere il coraggio di dirle, di dire dove si era sbagliato e come correggere e poi sottoporsi, così, al giudizio degli elettori. Invece si è scelta la maschera dell’oblio, del passare sottobanco, e la gente ha votato altro.
Ora si fanno attacchi che sembrano più personali che politici, sospendendosi e decidendo di non far più parte del partito, il quale ha deciso in questi ultimi mesi, di appoggiare l’amministrazione. Questi attacchi sembrano incoerenti quando chi li fa, prima della campagna elettorale 2012, aveva fatto parecchi tentativi di andare in coalizione con l’amministrazione attuale, che non era certo tenera nella critica alla precedente.
Un altro atto di incoerenza è stato quello avvenuto prima del congresso cittadino del Pd nel 2015, quando è stato chiamato il precedente sindaco in aiuto, proprio da coloro che lo avevano espulso nel 2011, senza alcun dibattito politico condiviso con il resto del partito, in segreto e alla chetichella. E’ stato anche un atto di insufficienza, perché ben si conoscevano i regolamenti di partito, e non si doveva esporre l’ex sindaco, professionista emerito e affermato, a una brutta figura e alla revoca della tessera da parte della commissione di garanzia, revoca che in effetti è stata fatta da chi lo ha assicurato di cose impossibili.
Invece la vera rivalutazione delle opere iniziate dalla precedente e dalle ancora più precedenti amministrazioni, l’ha fatto adesso colui che le ha portate a termine, l’attuale sindaco, rispettando appieno il loro valore, svalutato da anni di fermo, riducendo il debito della città, spendendo e valorizzando i soldi dei mutui residui accesi dall’amministrazione precedente e, sopratutto, dipanando la questione SETA, che rischiava di provocare il dissesto per i debiti e tanti disoccupati, perché, non scordiamolo, si è compiuto l’opera di mantenere l’occupazione a lavoratori di un’azienda fallita, ricollocandoli nella Multi-servizi, un’azienda solida.
Ed è per questa dimostrata continuità amministrativa che il Pd nocerino si è schierato in maggioranza dalla parte dell’amministrazione. E’ per questo motivo che donne e uomini PD che hanno partecipato alla precedente amministrazione hanno deciso di fare questo passo insieme: per la coerenza di continuare ad appoggiare chi le opere a cui avevano lavorato le ha portate a termine, al di là delle posizioni personali e delle storie individuali.
Queste persone che costituiscono l’ossatura del nostro partito non devono essere tormentate con la inconsistente tattica di suscitare i sensi di colpa, perché il loro posto ora è sempre lo stesso, quello di finire col PD ciò che si era iniziato col PD.
L’opere non compiute sono ancora tante, come le cose da fare nel cammino comune con l’amministrazione, trovando una migliore affidabilità reciproca e condivisione, istituendo un continuo dialogo con le altre istituzioni, regionali e provinciali, e portando con se il valore di un’unità di gruppo, senza pensare ai ruoli, ma solo al ruolo del partito.
Per questi motivi, ora tutte le rivendicazioni di un passato remoto, dorato in lontananza, ma con le crepe che sono state incollate, non solo non servono, ma appaiono strumentali all’apertura di una campagna elettorale, che sarà vinta da chi le cose le porta a termine con il lavoro e la fatica e lo dimostra non agli altri politici… ma alla città!
Vincenzo Stile
Assemblea nazionale Partito democratico