Waverly Labs è riuscita a risolvere il problema di chi non ha avuto finora il tempo per studiarsi una lingua; in cosa consisterà questa cuffia?

di Valerio Kohler 

Povero esperanto; se qualcuno valorizzasse il motivo della tua nascita, non avremmo più problemi comunicativi, forse. Sarebbe curioso sapere quante persone effettivamente conoscono questa lingua perduta, pianificata proprio per diffondere a livello mondiale un qualcosa che poteva essere facilmente memorizzato da chiunque… e invece no.

Il fato ha voluto che ogni paese rimanesse con la propria lingua madre, il che é anche un bene; arricchisce il patrimonio dell’umanità e lo rende affascinante a modo suo, eppure non siamo mai riusciti a superare questa barriera. Forse qualcuno di voi sarà a conoscenza di un’eccezione alla regola, un terribile fardello che siamo quantomeno costretti, in un modo o nell’altro, a portarlo appresso sin dalla prima infanzia: stiamo parlando dell’inglese. Considerato ormai una seconda lingua obbligatoria, quella anglofona è uscita fuori dai suoi confini geografici, sostituendo l’esperanto nella sua corsa verso la conquista del globo. E’ quasi ironico notare che, andando in Giappone, per fare un esempio casuale, le persone si aspettano più che tu le parli in inglese che nella loro stessa lingua. Riuscire a comunicare, almeno in questo modo, è quindi essenziale per chi desidera viaggiare o vivere al di fuori dei propri confini nazionali, ed è proprio questo l’obiettivo che si è prefisso di realizzare Waverly Labs con il suo rivoluzionario The Pilot; a cosa serviranno queste piccole cuffiette monocromatiche?
Immaginate di trovarvi a Los Angeles e di voler andare in un buon ristorante, qualcosa che non sia troppo distante dall’albergo dove risiedete. Uscite dalla camera e chiedete al direttore di mettersi una delle due cuffie di The Pilot. La inserite anche voi, parlando intanto in italiano, e il traduttore compie il resto, trasponendo il tutto in un inglese comprensibile. L’invenzione di Waverly Labs non è immediata, questo è vero, ma consente di poter comunicare all’estero senza che vi sia bisogno della conoscenza di una lingua straniera. Dopo ben due anni di sviluppo, il team è pronto a lanciare una campagna di raccolta fondi, che servirà per realizzare il progetto e per diffonderlo tra i consumatori. Ad un costo di 299 euro e con un’uscita prevista per il 2017, The Pilot potrebbe diventare il sogno di chi vuole comunicare con il mondo. Ovviamente bisognerà vedere se le descrizioni fornite da Waverly Labs saranno veritiere o meno, e se questi auricolari aiuteranno o meno i consumatori, ma al momento non si può che aspettarsi grandi cose da questo team ambizioso.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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