Sulla scorta di quanto sostenuto dal ginecologo nocerino il primo cittadino sembra poter essere paragonabile a un “esecutore testamentario” dei lavori messi in cantiere da Antonio Romano & company
Ancora un attacco, duro, di Antonio Iannello al sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato. Dopo le schermaglie dei giorni scorsi, questa mattina, prima in rete e poi tramite una sua (lunghissima e impubblicabile) nota stampa, Antonio Iannello rincara la dose ed esordisce: «Colpisce che, ancora oggi, come se fosse un disco rotto, dopo quattro anni di governo, chi amministra la Città tende ad evidenziare tout court “i debiti” che la precedente amministrazione avrebbe lasciato in eredità senza concentrarsi, invece, perché forse non può farlo, sulle cose realizzate durante la propria gestione.
E ci sorprende, ancor di più, che nessuno di coloro che, oggi, hanno deciso di sostenerlo, e che insieme a me e ad altri, ebbero il privilegio di partecipare a quella straordinaria opera di trasformazione urbana e di rilancio della Città, intervenga per “rivendicare”, con orgoglio, anni di sacrificio e di lavoro che hanno consentito a Nocera Inferiore di acquistare un volto diverso, di rilanciare il commercio e le attività terziarie e produttive, di ospitare artisti che ci hanno consentito di vivere momenti indimenticabili, attirando persone da tutta la Provincia di Salerno ed oltre. Eppure, il tentativo è chiaro: l’oblio! Chi oggi è stato eletto al governo della Città, non potendo rivendicare una “storia propria”, vorrebbe che quella “nostra Storia”, fosse oscurata dai “debiti”! Ma la verità non si può nascondere, è sotto gli occhi di tutti! La verità è “il bilancio” delle cose fatte, in quegli anni, che rimangono un patrimonio dei Nocerini».
E poi di seguito un elenco lunghissimo di lavori di cui Iannello attribuisce la paternità alle amministrazioni di cui ha fatto parte: dalle strade asfaltate al Polo della legalità (la cittadella giudiziaria, il commissariato, la caserma della Guardia di Finanza, dalla nuova sede della Polizia locale, alla realizzanda caserma dei Carabinieri); dal Polo della Cultura (il teatro Diana, la sala polifunzionale della galleria Maiorino), al Polo dello Sport e di quello della Solidarietà (il centro di aggregazione per anziani di via Loria, il centro di aggregazione giovanile di via Falcone).
Ma si passa anche per i lavori di riammodernamento del cimitero, la costruzione della nuova scuola “S. Francesco”, dell’illuminazione in periferia e nei quartieri del centro e della periferie. Ed ancora, il rifacimento delle piazze del centro, la realizzazione del percorso della salute, della stazione ecologica di Fosso Imperatore e delle Isole ecologiche a scomparsa, la riqualificazione della storica villa comunale, dei parchi giochi di Grotti e via San Pietro, per passare alla creazione della Multiservizi e perfino all’assegnazione di 50 alloggi a Montevescovado.
Insomma in sintesi: o il dottor Antonio Iannello le sta sparando più grosse di Vincenzo De Luca che in due anni vuol sconfiggere il cancro, o il nostro sindaco altri non è che l’esecutore testamentario dei lavori messi in cantiere da Antonio Romano & company.