Inchiesta “Nuceria”: il dirigente condannato ad una maxisqualifica, mentre per i fratelli Citarella due anni di stop; sei mesi a Bruno Iovino, calciatori e magazziniere coinvolti
di Marco Stile
La vecchia ASG Nocerina, per i tribunali, esiste ancora. O meglio, per coloro i quali si sono pronunciati sull’inchiesta “Nuceria”. Gli organi di giustizia sportiva, infatti, hanno emesso le proprie sentenze sulla vicenda dei pagamenti in nero della vecchia società, ora non iscritta ad alcuna competizione sportiva.
Si è scelto di usare la mano pesante per coloro i quali, secondo la giustizia, si sono macchiati della colpa di aver utilizzato metodi di pagamento illegali per i propri tesserati. Quattro anni di squalifica, infatti, sono stati comminati al dirigente Alfonso Faiella, mentre Christian e Giovanni Citarella, fratelli e rispettivamente vicepresidente e presidente dell’ASG Nocerina, sono stati inibiti per due anni. Il dirigente Bruno Iovino, all’epoca direttore generale della società, ha avuto sei mesi di inibizione.
Anche i calciatori non sono rimasti immacolati: due, infatti, i mesi di squalifica per i tesserati Babatunde, Cuomo, Giraldi, Giuliano, Marsili, Pignatta, Serrapica, uno per Borrelli, Franzese, Iannelli, Magliocco, Margarita, Olorunleke, Pepe, Perricone, Rana, Riccio e Tomacelli, così come il magazziniere Giovanni Oliva, che dovrà scontare la stessa pena.