Durante l’evento, creato dal professor Vinvenzo Moretti, nell’aula consiliare di Castel San Giorgio molti cittadini hanno parlato delle loro esperienze lavorative. Tanti i collegamenti in diretta anche dall’estero

di Pierluigi Faiella

Di nuovo un grande successo per la notte del lavoro narrato, evento che si tiene in contemporanea in diverse città d’Italia nella sera tra il 30 aprile e il 1 maggio, nato da un’idea del professor Vincenzo Moretti. Come consuetudine la manifestazione è stata organizzata anche a Castel San Giorgio, nell’aula consiliare del Comune, in contemporanea con gli eventi organizzati nel resto del Paese.

Molti i cittadini accorsi: affluenza che testimonia l’importanza del tema, il lavoro, per la precisione il “lavoro fatto bene”. L’evento è stato organizzato dalla compagnia Primomito Teatro Sangiorgese e dall’arciconfraternita dell’Immacolata, ed è stato presentato da Antonio Stornaiuolo e da Luana Izzo di Primomito. Diversi i sangiorgesi protagonisti della serata, tra chi ha trovato il suo spazio e svolge la sua attività nel suo Paese e chi invece è stato costretto a lasciare l’Italia. Il primo omaggio è stato fatto ad Antonio Zambrano, esperto e celebre ebanista, conosciuto nel nostro territorio e non solo. Quest’artista del legno da quasi ottant’anni realizza bellissime opere, due delle quali sono state mostrate in sala, tra cui un anfora completamente scolpita a mano creata proprio per l’occasione. Oltre al signor Zambrano, che rappresenta un mestiere oggi purtroppo quasi scomparso, si sono avvicendati in scena cittadini che praticano mestieri molto diversi tra loro eppure tutti molto importanti. Francesco Mercatelli ha parlato per esempio di come di come si diventi speaker radiofonico e di come sia cambiato questo mestiere grazie alle nuove tecnologie. Toccante è stato invece l’intervento della dottoressa Concetta dello Ioio, oncologa, che ha parlato dell’importanza delle cure palliative, cioè di quelle che si rivolgono ai sintomi e cercano di migliorare la qualità della vita del paziente e che, soprattutto al Sud, vengono sottovalutate nel nostro sistema sanitario. L’architetto Mary De Caro ha invece parlato delle lavorazioni in ceramica vietrese delle ceramiche Il Pavone, azienda con cui collabora in qualità di progettista. Durante la serata ci sono stati anche di versi collegamenti in diretta dall’estero, con sangiorgesi che hanno trovato la loro dimensione lavorativa in giro per il mondo, portando in paesi stranieri la loro professionalità. Da Parigi si è collegata Antonella Aliberti, che partendo da Castel San Giorgio ha aperto diversi spazi espositivi nella capitale francese, tra cui “La Cachette”, un caffè letterario in cui hanno esposto diversi artisti, sia affermati che esordienti. Un collegamento c’è stato anche dal Sud America, con precisione dal Venezuela, da cui è intervenuto Alfonso De Caro, fratello di Mary, che ha parlato del suo lavoro di ingegnere chimico. Durante la serata ci sono stati anche momenti ludici e di intrattenimento, sempre grazie a interventi di attori della compagnia Primomito.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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