Il Procuratore De Chiara: «Per superare la criminalità organizzata e il terrorismo c’è bisogno di una cooperazione tra gli organi di polizia e gli organi giudiziari, ma anche dell’aiuto dei giovani d’oggi»

di Edda Maiorino

Cultura vs Mafia e Terrorismo“. È questo il tema principale del convegno tenutosi questa mattina all’interno della sala consiliare del comune di Nocera Inferiore. Un tema sviluppatosi grazie al progetto-scuola ideato dall’associazione A.N.D.E., Associazione Nazionale Donne Elettrici, presieduto da Gigliola Famiglietti.

È stato il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, il primo ad intervenire in merito al ruolo che la donna può avere oggi all’interno della società e quanto il suo contributo sia utile, e per niente scontato, ai fini di superare le minoranze religiose e i pregiudizi nei confronti degli immigrati, ma anche per combattere la criminalità organizzata, quali la mafia e il terrorismo. La parola è passata, poi, al sindaco di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano, il quale ha sottolineato quanto la presenza e la testimonianza di alcuni partecipanti in sala, come quella del console generale del Regno del Marocco, Mohamed Basri, e della scrittrice marocchina, Souad Sbai, sia fondamentale per fa capire ai presenti, ma soprattutto ai ragazzi di alcune scuole della città, che le conquiste ottenute in passano devono essere tutelate in nome della libertà e del rispetto verso se stessi e gli altri, grazie al proprio impegno quotidiano e alla dedizione che si impiega nel portarlo avanti.
«Per superare la criminalità organizzata e il terrorismo c’è bisogno di una cooperazione tra gli organi di polizia e gli organi giudiziari, – interviene Aldo De Chiara, procuratore generale della Corte d’Appello di Salerno – ma c’è bisogno anche dell’aiuto di voi ragazzi, che siete una speranza per il futuro. Ricordate che il rispetto delle regole non è inutile, poiché una società senza regole è una società senza futuro». Si è parlato anche di minoranze religiose e di quanto sia difficile per gli immigrati, oggi, trovare un posto all’interno della società, di come faccia paura il “diverso”, il quale non deve essere emarginato, ma accolto e compreso, poichè solo così si può evitare un loro coinvolgimento nel mondo malavitoso. A sottolineare tali differenze religiose, ma anche culturali, nonchè dei conseguenti cambiamenti globali, sono intervenuti alcuni rappresentanti della SUN, Seconda Università degli studi di Napoli, il dottor Francesco Sorvillo e le dottoresse Ludovica Decimo e Fatima Ezzohra Benkaddour.
Fondamentale anche l’intervento del console Basri in merito alla questione degli immigrati, il quale ha espresso il suo pensiero attraverso una metafora: «Gandhi non voleva una casa murata, con finestre chiuse, ma una casa “aperta”, aperta agli altri popoli». In conclusione l’intervento della scrittrice marocchina Sbai, la quale ha ribadito che in Italia ci sono poche associazioni che promuovo progetti ai fini di aiutare gli immigrati ad integrarsi e che di tale problematica se ne parla ancora molto poco. «Oggi tutti devono essere liberi e rispettati, non bisogna lasciarsi schiacciare dal finto buonismo. Ecco perché bisogna insegnare ai ragazzi a rispettare il prossimo e i suoi diritti». A tal proposito utile è il lavoro svolto dall’associazione A.N.D.E. che si attiva all’interno delle scuole locali con lo scopo di informare i ragazzi sulla legalità e criminalità organizzata, ma anche dei problemi relativi alla difesa delle donne e delle minoranze religiose. «Solo attraverso l’informazione si può stimolare il popolo ad una partecipazione attiva», conclude la presidente Famiglietti.

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