Dalle realtà radiofoniche nocerine alle qualità che indissolubilmente deve possedere uno speaker: lo strumento di comunicazione per eccellenza raccontato attraverso le parole di Giuseppe Colamonaco e Lucio Belmonte
di Virginia Vicidomini
“ON AIR: le tecniche e i segreti della radio“: questo il seminario promosso dal servizio biblioteca – Informagiovani del Comune di Nocera Inferiore, tenutosi ieri presso la biblioteca comunale. Ad aprire l’incontro i saluti dell’assessore alle politiche sociali, Saverio D’Alessio, e poi del sindaco, Manlio Torquato. «La manifestazione è riuscita, nel senso d’interessare le persone a questo strumento di comunicazione tanto tradizionale, perché il primo in assoluto, quanto ancora modernissimo» – ha dichiarato il primo cittadino.
Le interazioni e le differenze tra la radio e la televisione, i principali network, i rapporti e la concorrenza con il web, la distinzione tra radio di flusso e talk radio: tante le questioni snocciolate nel corso dell’incontro. Giuseppe Colamonaco, (foto in alto) giornalista di RTA Live, ha parlato delle realtà radiofoniche che si sono contraddistinte sul nostro territorio: RDA (Radio Diffusione Agro) e Radio Nocera Amica che si sono poi fuse per creare Radio ERTA: l’esperienza radiofonica nocerina più importante, come definita da Colamonaco, tanto da essere una delle prime radio a raccontare la Formula 1. Dopo lo scioglimento di Radio ERTA è sorta RTA (Radio Tele Agro) e altre emittenti, ma le realtà locali sono poi quasi tutte scomparse a causa dell’ “invasione” dei grandi network radiofonici. Eppure il nostro territorio ha anche forgiato professionisti del calibro di Fabrizio Failla, telecronista sportivo della Rai, che ha iniziato a Nocera con la radio, o la speaker e doppiatrice Iolanda Granato, lanciata proprio da Colamonaco a RTA. «L’Agro Nocerino è stato prolifico di talenti, manca non tanto la costanza ma gli investimenti» – ha sintetizzato così il sindaco. Mentre Giuseppe Colamonaco ha affermato: «Il nostro territorio è una fucina di talenti, però oggi paradossalmente non c’è la radio, ad eccezione di Radio Kolbe, gestita dai francescani del convento di Sant’Antonio, ma che non ha ancora un livello radiofonico di primo piano. La radio ti faceva socializzare: non è fatta solo dallo speaker o dal fonico ma anche dalle persone che la frequentano: alcuni fan ne diventano parte integrante». Il problema oggi ruota intorno ai costi, ad esempio di manutenzione, importanti da sostenere: e necessaria la figura di un editore che finanzi il progetto.
«Ciò che manca da noi è la creazione di corsi o d’occasioni di formazione. Non solo lo speaker, ma ci sono tante persone che lavorano dietro le quinte, che molto spesso vengono ignorate, come gli autori, i fonici, i tecnici. Quest’universo può essere un’occasione di lavoro per i ragazzi – questa l’idea di Lucio Belmonte (foto sotto), di Radio Punto Nuovo, che ha iniziato la sua esperienza radiofonica nell’82. Ma quali sono le qualità che deve possedere un conduttore radiofonico? Una bella voce, ma non solo: passione, capacità di sintesi, una formazione di base, personalità, capacità empatica, ma anche una buona dose di creatività e d’ironia – Per chi fa la radio la cosa più importante è andare oltre, cercare qualcosa di originale o di unico, che possa interessare chi ci ascolta. La mission della radio è informare ma anche far stare bene le persone». E, come sottolineato da Belmonte, conta soprattutto la capacità di arrivare direttamente al cuore della gente.
«Viviamo in una civiltà di “bulimia” delle immagini, proprio per questo la radio potrebbe riuscire più concretamente a fare cultura» – ha sottolineato la dottoressa Nicla Iacovino (foto a fianco), direttrice del servizio Biblioteca-Informagiovani.
La radio, uno strumento che non solo informa, ma ci accompagna con musica e parole quotidianamente, il cui potere comunicativo non è mai obsoleto o superato, ma uno strumento sempre attuale e dinamico, capace di rinnovarsi e di esercitare una capacità attrattiva unica.