I primi attivisti di questa regione sono i ragazzi, che non perdono mai l’occasione di sensibilizzare e combattere con incontri e marcie la malavita, ricordando gli eroi innocenti
di Assia Califano
Si è tenuto ieri pomeriggio, 11 aprile, all’ auditorium sant’Alfonso di Pagani, un importante incontro tra alcune scuole e le associazioni anti-mafia (come Libera). Presenti all’incontro anche don Luigi Ciotti e alcuni familiari di vittime innocenti della camorra. L’incontro è stato dedicato ad un giovane 27enne paganese, Antonio Esposito Ferraioli, ucciso da quest’ultima 38 anni fa.
L’incontro si è basato sul ricordo di questo ragazzo, che in passato aveva lottato per i diritti dei lavoratori e aveva preteso di sapere la provenienza dei prodotti che cucinava in una famosa mensa paganese.
Durante l’incontro sono stati premiati numerosi istituti per la partecipazione in questi mesi al progetto “Scuola di Pace” organizzato dal Punto Lab di Nocera Inferiore e la Fucina. In seguito, sono state donate delle borse di studio ad alcuni ragazzi. Tutto ciò in onore di “Tonino” ed il fratello ci dice che sarebbe stato molto fiero di questi ragazzi che ricordano e che lottano.
Ed è proprio il fratello che ci parla, che racconta la storia della sua lotta contro la camorra in memoria di Tonino. Mario Esposito Ferraioli confida nello studio e nei progetti anti-mafia nelle scuole che permettono ai ragazzi di capire tutte le forme malate di quel mondo, che permettono ai giovani di ricordare e di far circolare ancora i valori di tutte le vittime innocenti. «L’Iscrizione a Libera – ci ricorda, è dovuta al fatto che avevo il bisogno di ricordare mio fratello, di fare degli incontri. E avevo bisogno della forza per continuare a vivere, che ho trovato nel rapportarmi con storie come la mia, che unite ci portano a voler lottare».
«La legalità non è una cosa che sta ai nostri comodi, non è un abito che possiamo cambiare. È una forma d’azione, qualcosa che ci portiamo dentro. La legalità non è qualcosa che si insegna, ma si consegna giorno per giorno: uno stile di vita, i valori». Così Mario saluta noi ragazzi presenti, lasciandoci pieno di speranza. Sorridendo per le iniziative dei giovani che sentono la mafia, questa malavita, non come un qualcosa di estraneo al loro mondo, ma come qualcosa da dover combattere.
In questo viaggio nel ricordo, il rappresentante del Punto Lab – ARCI ragazzi, Luca Petrosino insieme a Lino Picca e Claudio Maiorino, rappresentante del La Fucina, hanno raccontato della bellissima esperienza vissuta in questi mesi con il progetto di Scuola di Pace “Exodus: a piedi scalzi, in fuga per la vita”. Un progetto sulla sensibilizzazione dei giovani sul fenomeno dell’immigrazione, che ha permesso un coinvolgente scambio di idee. È saltata fuori, anche in questi incontri, la mano della malavita che molte volte costringe a vivere in condizioni ancora più pietose del solito.
Sono ancora i giovani che ci dimostrano che questo Paese ha voglia di cambiare. L’ incontro ha fatto si che i ragazzi venissero incitati maggiormente a perseguire le loro idee di un’ Italia libera, pulita. Un Italia che prima di agire non deve chiedere il permesso agli “uomini d’onore”.