Arriva a Nocera Inferiore la “Compagnia Stabile Assai” del carcere di Rebibbia per presentare uno spettacolo voluto dal Rotary Club Apudmontem presieduto da Paolo Attianese
Si intitola “Un amore bandito” lo spettacolo che la Compagnia Stabile Assai, composta da detenuti del carcere di Rebibbia (Roma) porterà in scena giovedì 7 aprile alle 20 sulle tavole del palcoscenico del teatro Diana a Nocera Inferiore.
L’evento, promosso dal Rotary Club Apudmontem, di cui è presidente il dottor Paolo Attianese, ha finalità di beneficenza: i fondi raccolti durante la serata saranno infatti devoluti alla Fondazione Polio plus, per l’acquisto di vaccini che serviranno a debellare gli ultimi focolari di poliomelite presenti nel mondo. «Una finalità – spiega il dottor Attianese – cui il Rotary sta dedicando, con successo, moltissime energie».
Lo spettacolo, di Antonio Turco e Patrizia Spagnoli, con le scenografie di Salvo Boccafusca, narra la storia d’amore tra Michelina Di Cesare e Franceschino Guerra, due giovani briganti, morti a soli 24 anni, con particolare riferimento alle loro ultime ore. Attraverso i loro ricordi viene ripercorsa la storia dell’Italia postunitaria.
La storia del brigantaggio è rievocata con una attenzione al ruolo delle donne, ai sentimenti di odio e compassione, al ruolo della Chiesa, alla complessità di un mondo in cui sono state commesse atrocità raccontate con l’occhio triste di un capitano piemontese. Gli attori/detenuti come Salvo Buccafusca, appartenente alla famiglia mafiosa di Pippo Calò, poi laureatosi in sociologia in carcere e oggi imprenditore edile, Francesco Rallo, detenuto ergastolano appartenente al clan mafioso di Partanna, Cosimo Rega, ergastolano, noto per aver vinto con la regia dei Fratelli Taviani l’orso d’oro di Berlino nel 2012 (era il Cassio di “Cesare deve morire”), Giovanni Arcuri (il Cesare dell’omonima opera teatrale), noto narcotrafficante ed oggi imprenditore, sono tra i protagonisti dell’opera. Da evidenziare la partecipazione di Rocco Duca, unico agente penitenziario in Italia a recitare con i detenuti. La scrittura drammaturgica è affidata ad Antonio Turco, il fondatore (nel lontano 1982) della Compagnia, funzionario pedagogico della Casa di reclusione di Rebibbia.
La colonna sonora sarà opera di apprezzati musicisti come Lucio Turco, uno dei più grandi batteristi di jazz italiano, Roberto Turco, bassista di Rino Gaetano, Barbara Santoni, nota voce soul della Capitale, Paolo Petrilli, bandoneon e fisarmonica, coautore delle musiche di alcuni film di Pupi Avati e Gian Franco Santucci, voce della musica popolare del Sud.