La tradizione campana è ricca di dolci tipici dedicati alla Pasqua, piuttosto impegnativi sotto il profilo nutrizionale. Nonostante ciò, con piccoli accorgimenti, qualche concessione è possibile senza essere assaliti poi dai sensi di colpa

dottoressa Vanessa Spina

Simbolo per eccellenza della Pasqua, è l’uovo di cioccolata, tanto amato sia da grandi che piccini. In particolar modo se la nostra scelta ricadrà su cioccolato fondente, non ci sarà alcun motivo per rinunciare al tanto amato uovo. Il cioccolato al latte, infatti, al contrario del fondente contiene il 40, massimo 50% di cacao.

Ciò significa che la restante parte sarà data da circa il 50-60% di zuccheri, dose piuttosto eccessiva se la sommiamo anche agli altri strappi alla regola che faremo durante le feste. Pur scegliendo il fondente dovremo comunque porre attenzione alla percentuale di cacao presente al suo interno: infatti, maggiore sarà la sua concentrazione, più sostanze benefiche quali flavonoidi (antiossidanti), vitamine e sali minerali troveremo, presenti nella fava di cacao. Scegliamo, dunque, per noi ed i nostri cari un uovo di qualità!
Ma la regina dei dolci pasquali in Campania rimane sempre lei, la pastiera! Nata, come spesso capita, da un errore, è ricca di ingredienti, profumi e aromi tipici della nostra terra. Senza dubbio farina, latte, ricotta, zucchero e uova la rendono un concentrato di carboidrati e grassi, con un contenuto calorico pari a cinquecento chilocalorie per fetta (che mediamente pesa cento grammi). Anche in questo caso, però, non ci sono motivi per dover rinunciare ad una fetta di pastiera, il segreto sta nel non eccedere! Chi segue quotidianamente uno stile di vita sano ed attivo, ma anche chi si trova a seguire in questi giorni un regime ipocalorico potrà sedere a tavola nei giorni di festa senza troppe rinunce. Assaggiare ogni piatto in quantità moderate, senza strafare è un’ottima strategia per poter “sopravvivere” al meglio a queste festività. Altro consiglio, molto importante, è quello di non prolungare oltre modo i giorni di festa, ovvero cerchiamo di cucinare in quantità tali che non rimangano avanzi nei giorni successivi alla Pasqua, così da poter subito riprendere un regime alimentare più equilibrato.

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