Mai nessuna difesa dal Comune nei confronti degli abitanti della città di sant’Alfonso ed ora una inspiegabile benevolenza con la rateizzazione di un debito da un milione di euro
di Nino Maiorino
E’ di qualche giorno addietro la notizia che la Gori, la società affidataria della gestione delle risorse idriche nei comuni dell’ATO 3, è riuscita ad ottenere dall’amministrazione comunale di Pagani un lungo rateizzo di un milionario rimborso a quel Comune e, per esso, ai contribuenti che erano stati costretti a pagare, proprio alla Gori, somme non dovute e che il Tribunale ha sentenziato che debbano essere rimborsate.
La storia è semplice nella sua assurdità, giacché fa comprendere come una società che gestisce una risorsa che è minimizzante definire pubblica, qual è l’acqua, che meglio sarebbe definire “vitale, primaria, indispensabile per la vita e la salute”, non solo lo sta facendo ai danni dei cittadini, anche di quelli corretti che hanno sempre pagato, facendo ogni sorta di sopruso, come, ad esempio, il ricalcolo per molti anni addietro di consumi già pagati, ma pretentendo anche somme non dovute, e perseguendo costantemente e pesantemente i cittadini che, spesso per difficoltà economiche, non sono in condizione di pagare tutto e puntualmente.
Ma poi, quando il Giudice sentenzia che questo “gestore” restituisca ai cittadini le somme pagate negli anni dal 2011 al 2015, ma non dovute, con il beneplacito del Comune riesce ad ottenere una lunga rateizzazione del rimborso e persino degli interessi.
Non si tratta di bazzecole, giacché il rimborso dovuto è di circa un milione di euro (1.104.825,90 per l’esattezza, come certificato al 31 dicembre scorso); somma che va compensata con un debito di circa 74mila euro del Comune di Pagani; la differenza verrà rimborsata da Gori in ventuno rate bimestrali a decorrere dal prossimo mese di maggio 2016.
A questo punto alcune considerazioni sono d’obbligo: il Comune di Pagani non solo sottoscrisse l’adesione alla Gori, ma non ha fatto nulla, poi, per tentare di ostacolarne le prepotenze poste in campo contro i contribuenti, così come hanno fatto altri Comuni del circondario.
E quando Gori ha agito con eccessiva durezza contro contribuenti inadempienti, il Comune di Pagani si è disinteressato, quasi dimostrando accondiscendenza alla politica aziendale di Gori, contrariamente a quanto hanno fatto altri Comuni, ad esempio quello di Nocera Inferiore, di Nocera Superiore, di Roccapiemonte e di Castel San Giorgio, per citare solo quelli più vicini.
Quando poi Gori ha perso la causa ed è stata costretta dal Giudice a rimborsare somme non dovute e arbitrariamente introitate, il Comune di Pagani è stato incomprensibilmente benevolo verso l’azienda.
Ogni ulteriore commento è superfluo.