Tre consiglieri regionali del Partito di Renzi sollevano il problema delle obiezioni sollevate da associazioni ed enti locali. Prioritaria la chiusura degli scarichi abusivi

Una vittoria ormai quasi non più sperata quella ottenuta dal “Comitato No Vasche No Inquinamento Si alla messa in sicurezza del fiume Sarno” presieduto da Emiddio Ventre (nella foto sotto).
«Dopo tre anni di battaglie – spiega il professore – sia legali (tramite ricorso al Tar), sia sociali attraverso petizioni, convegni e marce, finalmente la Commissione ambiente della Regione Campania, in seguito agli atti depositati presso la stessa nell’ultima audizione del 2 marzo 2016  ed i vari esposti alle Procure, invita la Giunta De Luca a rivedere il Progetto Grande Sarno.

Noi ribadiamo a De Luca di stralciare  le vasche e la seconda foce dal Progetto e di avviare subito i lavori  di messa in sicurezza attraverso il dragaggio, rifacimento degli argini, ampliamento della sezione idraulica e apertura del Canale Conte Sarno. Inoltre, dobbiamo bloccare chi continua a scaricare reflui cancerogeni nel fiume nonostante la marcia di protesta di  20 sindaci a Solofra il 29 novembre scorso».
Questo un ampio stralcio del testo proveniente dalla Commissione ambiente della Regione:
«Così come fu elaborato dall’Arcadis all’epoca della Giunta Caldoro, il progetto per il completamento della riqualificazione e il recupero del fiume Sarno non ci convince. Per questo, stamane la VII commissione ha approvato la proposta di risoluzione di merito, da sottoporre al Consiglio regionale, tramite la quale impegna la Giunta regionale a rivedere l’impianto del progetto». Così Gennaro Oliviero, Mario Casillo e Tommaso Amabile, consiglieri regionali del Pd e rispettivamente presidente della VII commissione, capogruppo consiliare e relatore del progetto in commissione. «Dal confronto in commissione – continuano Oliviero, Casillo e Amabile – sono emersi alcuni punti critici sul progetto e nonostante l’approfondito esame svolto nei diversi incontri permangono perplessità e opinioni discordanti sulle soluzioni individuate nel progetto stesso. In buona sostanza, il Grande Progetto Sarno – spiegano i tre consiglieri del Pd – oggi è vecchio e inadeguato, mai aggiornato secondo le direttive europee del 2000 e del 2007 e non tiene conto dell’istituzione, nel frattempo, del Parco Regionale del Sarno e delle più moderne visioni di pianificazione di area vasta. Non si rilevano, inoltre, elementi di riqualificazione fluviale e ambientale finalizzate alla mitigazione del rischio idraulico. Pensiamo – precisano Oliviero, Casillo e Amabile – che l’uso esclusivo delle vasche di laminazione rischi di stravolgere definitivamente la morfologia urbana dell’area vasta che ricade nel bacino del fiume Sarno e un possibile danno per la Regione Campania in considerazione degli ingenti investimenti necessari per la gestione e la manutenzione di tali opere. Riteniamo intanto prioritari gli interventi finalizzati alla bonifica del fiume come il dragaggio la chiusura degli scarichi abusivi e la sistemazione degli argini. Impegniamo quindi la Giunta regionale – concludono – a valutare con la massima attenzione le obiezioni sollevate in audizione dai soggetti istituzionali interessati, dagli enti locali e dalle associazioni e a rivedere il progetto».

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