La manifestazione organizzata da Libera. “Contro chi sotterra la coscienza nel cemento” è la denuncia che ha echeggiato in tutta Italia, insieme al grido “no a tutti i tipi di mafie”
di Anna Vittoria Fattore
“In fondo questa vita non ha significato se hai paura di una bomba o di un fucile puntato”, questo è stato uno dei cori più acclamati ieri, durante la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno. Quest’ultima è stata una manifestazione a livello nazionale che ha coinvolto più di duemila luoghi d’Italia, ed a cui hanno partecipato migliaia di studenti.
Anche la città di Salerno, coinvolgendo persone provenienti da tutta la provincia, ha voluto dire “no” all’omertà, all’omissione, al pizzo e a tutti quei fattori usufruiti dalle mafie, che continuano a deturpare il nostro paese. La manifestazione, organizzata dall’associazione Libera e supportata da vari sindacati, tra cui l’Unione degli Studenti, ha avuto inizio alle ore 9 da piazza Vittorio Veneto, ove erano presenti anche studenti del Liceo Classico-Linguistico Giambattista Vico e del Liceo Magistrale Alberto Galizia, di Nocera Inferiore. Il corteo ha marciato lungo il corso Vittorio Emanuele per poi fermarsi in piazza Portanova. La manifestazione si è conclusa alle ore 12 circa, con la lettura di più di 900 nomi, vittime delle mafie, e la diretta della manifestazione da Messina. Quest’evento non solo è stato un atto di denuncia nei riguardi di quella criminalità organizzata che da anni sta facendo marcire il nostro paese, ma anche un trampolino di lancio per un lavoro che si deve estendere nel sociale. Le mafie sono attorno a noi e spetta a noi cittadini arrestarle, facendo sì che esse non abbiano più potere sulle vite delle persone.