L’iniziativa sociale promossa dall’amministrazione comunale si propone di dare attenzione alle esigenze di cittadini, associazioni, comitati, per realizzare una rete di servizi adeguata alle diverse necessità

di Virginia Vicidomini

Partire dalle esigenze territoriali con lo scopo di promuovere una rete di servizi su misura per i cittadini: questo in sintesi lo scopo del progetto “Ti ascolto”. L’iniziativa, promossa dall’amministrazione comunale e curata dall’assessore alle politiche sociali Saverio D’Alessio, è stata presentata stamani a Palazzo di Città.

Il programma si concretizza nell’incontro con i cittadini, residenti nei vari quartieri della città, presso le varie scuole situate sul territorio con l’obiettivo di dare ascolto a quelle che sono le diverse problematiche della cittadinanza e programmare di conseguenza servizi più aderenti alle differenti esigenze e necessità. Il progetto partirà il 17 marzo presso la scuola primaria Giuseppe Marrazzo in Via Iodice, per abbracciare tutte le zone della città in otto incontri nelle varie scuole, fino all’ultima tappa del 12 maggio, presso il liceo classico Giambattista Vico, dove potranno far ascoltare la propria voce i cittadini residenti nei quartieri centrali.
«L’obiettivo è quello di ascoltare le varie esigenze e trasformarle in servizi, compatibilmente con quelle che sono le risorse di cui disponiamo – ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Saverio D’Alessio – perché spesso può capitare che si possano erogare anche servizi ottimali ma che non sono poi conformi alle esigenze dei cittadini. La “buona politica” è quella che si rivolge ai territori e fa suo ciò che le viene richiesto».
Questo progetto si pone anche lungo la traiettoria di quanto chiesto dall’assessorato regionale. Infatti, come ha evidenziato D’Alessio: «Circa tre giorni fa l’assessore regionale Fortini ha chiesto proprio questo all’amministrazione: programmare partendo “dal basso”, ascoltare le esigenze sia dei singoli cittadini, sia delle associazioni, delle cooperative, dei comitati». Valutare, quindi, i reali bisogni dei cittadini attraverso un’amministrazione presente fisicamente, per una programmazione dei servizi partecipativa e declinata in base alle reali necessità territoriali.
«L’iniziativa proposta non è solo finalizzata alle attività d’assistenza o di politiche sociali in senso stretto, cioè per le fasce più disagiate, ma anche appunto all’ascolto nei quartieri. Non a caso è stata collocata territorialmente, in luoghi d’accoglienza idonei quali le scuole, dove c’è di fatto un incrocio delle funzioni sociali – ha affermato il sindaco, Manlio Torquato, che ha sottolineato peraltro l’esigenza di avvicinare il rapporto tra amministratori e amministrati – ci troviamo a fare comunque da “frontiera” con le esigenze della popolazione che impattano innanzitutto sulle questioni del lavoro ma anche su tante risposte relative al territorio che la popolazione si attende, che vanno dalle questioni della manutenzione, al problema dell’illuminazione, al traffico veicolare, alla presenza dei vigili, alla presenza o meno di determinate scuole sul territorio, alle questioni relative all’inquinamento».
Non sono mancati legittimi dubbi e perplessità anche all’interno degli uffici, così come il rischio che quest’iniziativa si trasformi semplicemente in un veicolo di sfogo da parte dei cittadini.
Ma se amministrare significa anche prendersi cura dei cittadini, questo progetto si colloca sicuramente nella giusta direzione, quella di trasmettere una maggiore vicinanza da parte dell’amministrazione nei confronti della popolazione.

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