Conviene oggi mettere in movimento i risparmi e acquistare mobili, attrezzi per il tempo libero, appartamenti e, magari, appezzamenti di terreno per coltivare patate, fagioli e cipolle

La Banca Centrale Europea (BCE) il 10 marzo 2016 ha preannunciato le nuove misure di politica monetaria che coinvolgeranno i diciotto Paesi europei aderenti al “Patto dell’Euro”.
Ritengo che il ragionamento sottinteso, salvo possibili smentite, possa così enunciarsi: cari risparmiatori è finita la festa. Dei tassi d’interesse superiori allo zero non se ne parla più. Da oggi investire i propri risparmi in banca o in titoli di Stato a breve termine vorrà dire pagare un prezzo: momentaneamente circa mezzo punto percentuale.

Le stesse banche pagheranno lo 0,40% per tenere in deposito i propri denari presso la Banca Centrale di Francoforte (BCE).
Cari risparmiatori, mettete rapidamente in movimento i vostri risparmi, piccoli o grandi che siano, acquistate più che potete, mobili, autovetture, attrezzi per il tempo libero (ne avrete parecchio di tempo libero), appartamenti e magari appezzamenti di terreno per coltivare patate, fagioli e cipolle.
Domanda legittima e responsabile: chi procurerà il risparmio aggiuntivo per muovere ed oliare gli ingranaggi dell’economia, come è sempre avvenuto nel corso del ventesimo secolo?
Risposta: ci pensa dal marzo 2015 e ci penserà per i prossimi anni la Banca Centrale Europea che dialogherà direttamente con le banche dei 18 Paesi europei aderenti al “Patto dell’Euro”. Dalle stesse banche la BCE acquisterà i titoli di Stato posseduti e, dal 16 marzo 2016 acquisterà anche obbligazioni (bond) emessi dalle aziende europee con “reputazione accettabile” e “bond” emessi da “società partecipate” degli stessi Stati aderenti al “Patto dell’Euro”. Il tutto creando dal niente nuove banconote “formato internet”.
L’articolo 47 della Costituzione italiana recita: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; … “ Domanda pertinente: il precitato articolo a questo punto perde valore ed importanza? Risposta: da oggi la disciplina e la gestione del comparto “risparmio”, per interessi superiori (sovranazionali), passa nelle mani dell’istituzione di Francoforte, voluta dai governi europei e presidiata dai governatori delle banche centrali europee, dunque anche dal governatore della Banca d’Italia.
Conclusione: cari risparmiatori europei, non volete fare tutto questo, seguendo puntualmente la “ricetta BCE”? Ed allora vi giocate il posto di lavoro vostro e quello dei vostri figli! Vi giocate la pensione per la quale avete versato contributi pensionistici per 35/40 anni e vedrete crollare i valori di mercato delle vostre case.
Comincerete a convivere con la fastidiosa “deflazione”, così come fanno i giapponesi da circa vent’anni ed anche, forse, con la “stagnazione secolare”.
Domanda accessoria: cosa accadrà alla problematica “debito pubblico italiano”, ad oggi pari a 2.218 miliardi di euro? Al momento non è dato sapere!

Sàntolo Cannavale
www.santolocannavale.it

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