Alla scoperta del piatto simbolo della “terra del Sol Levante” che sta spopolando in Italia. Ma attenzione a dove lo si consuma: i pericoli non mancano

di Tania Pentangelo

Colorato, nutriente, equilibrato. Una delizia prima per gli occhi e poi per il palato. In una sola parola: sushi. Il sushi è un piatto tipico della cucina giapponese, peraltro inserita dall’UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali dell’umanità, ed è tipicamente costituito da riso, pesce fresco, alghe, vegetali e uova. Un piatto che ha alla base ingredienti semplici che, alternandosi in molteplici combinazioni, creano un vero e proprio tripudio di sapori. Negli ultimi tempi questa pietanza si è diffusa a macchia d’olio anche nel nostro paese diventando quella che può definirsi una moda, e addirittura per molti italiani, superate le perplessità iniziali, un’abitudine alimentare.

Ma fa solo tendenza o anche bene?
Prendiamo in considerazione gli ingredienti che lo compongono e partiamo da quello principale: il pesce crudo, fonte magra di proteine di alta qualità a basso contenuto calorico.
È noto che quest’ultimo sia altamente ricco di antiossidanti e di Omega 3, acidi grassi utili al nostro organismo, che favoriscono il contenimento del colesterolo nel sangue, riducono la possibilità di infarti e ictus e sono basilari per evitare il peggioramento di disturbi visivi quali l’avanzare della miopia e di altre patologie oculari.
In più, oltre che essere nemico della depressione e dell’ansia, poiché stimola la serotonina soprannominata anche “l’ormone della felicità”, come sostenuto dai ricercatori del Cancer Center Research Institute in Giappone, protegge il nostro organismo dal tumore grazie ai grassi polisaturi del proprio olio.
Altro elemento fondamentale é il riso, carboidrato ad alto valore proteico, che essendo ricco di amido ma privo di glutine è adatto anche ai celiaci. L’alga nori, necessaria per avvolgere i rotolini, invece, contiene magnesio, sali minerali e iodio, utile per il perfetto funzionamento della tiroide. Da non sottovalutare nemmeno il potere antisettico dello zenzero e dell’aceto di riso che fanno di questo piatto un ottimo alleato del sistema immunitario.
Dunque ogni singola porzione ha un valore nutrizionale bilanciato, apporta svariati benefici e si armonizza perfettamente con il nostro regime alimentare.
Ma non poche sono le prese di posizione contro questo alimento, principalmente per ciò che concerne la mancata cottura del pesce. Bisogna infatti tener conto dei pericoli in cui si può incorrere, perchè può essere veicolo di infezioni gastrointestinali causate da parassiti e patogeni come la salmonella e l’escherichia coli e in casi più gravi ospitare l’Anisakis, temibile parassita intestinale. È opportuno pertanto accertarsi della provenienza e della freschezza del pesce recandosi in ristoranti fidati, non economici e di qualità che considerano l’abbattimento termico come un investimento sicuro per la salute del consumatore.
Con le giuste accortenze è quindi possibile gustarlo, beneficiando delle sue qualità nutritive, e far sì che il connubio di questi nuovi sapori si fonda con quelli tradizionali, senza però sostituirli.

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