Gli adolescenti di quegli anni realizzarono qualcosa senza precedenti e del tutto irripetibile, con il solo intento di affermarsi come entità positive

di Anna De Rosa

Un’ «adolescenza spensierata e lussureggiante, irrealistica e moraleggiante che sfociava nella caparbietà, nella grinta e nello scontro generazionale».
Questi i giovani che prendono possesso della loro vita, del loro futuro, della loro libertà. Giovani che con le loro ansie, emozioni e progetti danno sfogo ad una contestazione giovanile che sfocerà nei movimenti studenteschi del ’68. Qui troviamo scontrarsi due mondi: il mondo degli adulti e quello degli adolescenti, privi di una propria identità, ma che vogliono abbattere i tabù, essere “liberi”.

È l’epoca della minigonna, dei jeans, dei primi concerti, nascono i primi comitati studenteschi, i primi incontri, le prime esperienze sociali e politiche e nell’ Agro prende vita l’era dei Circoli, dove i giovani realizzano il bisogno di darsi un luogo comune, uno stile di vita, un posto dove incontrarsi e discutere, fare nuove amicizie, condividere gli stessi interessi, creare nuove forme di divertimento senza tralasciare lo scopo sociale e culturale.
Pertanto i giovani nocerini si sedettero intorno ad un tavolo e diedero vita ad una nuova identità: il circolo De Felice, un luogo d’incontro quotidiano, una casa tutta loro, frequentata solo da giovani, con i loro problemi. Le difficoltà economiche vennero affrontate in diversi modi: lotterie, pesche di beneficenza e tutto ciò che potesse coinvolgere la collettività a favore della causa. Il circolo venne intitolato ad una delle personalità più stimolanti per i giovani dell’ epoca: il professore Mario De Felice, docente di matematica e fisica presso il Liceo Ginnasio “Giambattista Vico”, scomparso prematuramente, il cui motto recitava «studiate, non per me, ma per voi, domani sarete parte dirigente della società e oggi è necessario che abbiate cura della vostra personalità».
Il circolo prese vita e presero vita anche varie occasioni di incontro e divertimento. Tutto quello che veniva fatto era per richiamare l’attenzione della comunità nocerina.
Attraverso varie manifestazioni il circolo venne conosciuto e stimato in tutto l’ Agro nocerino. Infatti nel primo anno di vita si diede avvio ad un concorso letterario: “Penna d’oro”, un’ iniziativa già realizzata dal liceo classico Vico.
Per il premio letterario Penna d’oro vennero interessati studenti delle scuole medie superiori, i ragazzi presentavano una poesia o un pezzo di prosa che dovevano inviare al comitato del concorso in busta chiusa, con nominativo in un plico a parte, così da essere giudicati dalla commissione, formata da diversi professori e un presidente, che variava ogni anno attraverso un metodo di rotazione che affidava la presidenza a turno ai presidi degli istituti scolastici nocerini. La manifestazione finale si svolgeva nel cinema Modernissimo e vi intervenivano tutti gli studenti e autorità varie; venne anche istituita una sezione speciale per Le scuole medie inferiori.
La Penna d’oro non fu la sola iniziativa culturale e sociale che i ragazzi del “De Felice” fecero diventare appuntamento fisso per la cittadinanza: ricordiamo anche la fiaccolata che si teneva la sera della vigilia di Natale, a cui partecipavano diverse generazioni. La fiaccolata attraversava tutto il centro cittadino e si concludeva presso il convento di Sant’Andrea. Dopodiché si assisteva alla celebrazione della Santa Messa nella chiesa del convento. Naturalmente l’organizzazione della prima fiaccolata fu faticosa, ma tutti parteciparono con grande entusiasmo e negli anni a venire la fiaccolata divenne sempre più rilevante.
Ma le novità dell’epoca non terminano qua, vi fu l’istituzione del concorso le più belle letterine a Gesù Bambino; un concorso di pittura, che ogni anno registrava la partecipazione di artisti affermati e giovani emergenti e terminava nell’aula consiliare del comune di Nocera Inferiore; diverse conferenze archeologiche, realizzate con il contributo di enti come Italia Nostra, le conferenze volevano porre in primo piano il tema della salvaguardia e valorizzazione del nostro patrimonio storico. Non dimentichiamo il Torneo dei bar, competizione che stabiliva in quale locale nocerino si potesse gustare il miglior caffè.
Tutto ciò ha fatto sì che gli adolescenti degli anni ’70 abbiano realizzato qualcosa senza precedenti e del tutto irripetibile, con il solo intento di affermarsi come entità positive.
Gli adolescenti odierni vivono un’era di predominante globalizzazione. Non hanno la necessità di uscire di casa per cercare un incontro. Hanno internet, il cellulare e soprattutto hanno la libertà, lo spazio e il diritto che qualcun altro ha conquistato per loro. Nocera deve riprendere il ruolo che ha sempre avuto: proporre iniziative, offrire punti e spunti di aggregazione per i ragazzi dell’intero Agro.

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