Yogurt con lo zero per cento di grassi, biscotti senza colesterolo, formaggi privi di grassi. I cibi “leggeri” nascondono scomode verità. Non fanno bene e rallentano il metabolismo

di Annamaria Norvetto

«Il light non è leggero né per le tasche né tanto meno per il metabolismo: semplicemente sazia meno ed è meno gustoso». Lo afferma Sara Farnetti, esperta di nutrizione funzionale, in merito all’industria alimentare dei cibi “leggeri”, onnipresente sul mercato. Sono tantissime le persone che scelgono di acquistare la versione light dei loro prodotti preferiti: yogurt, latte, biscotti, formaggi, dolci, gelati. Ma dietro le etichette di questi cibi privati di grassi, si nasconde davvero un beneficio per la nostra salute? La moda del light sembra essere diventato un business che mira a far spendere e a far mangiare ancora di più.

«Il cibo light – spiega la dottoressa Farnetti – rappresenta la scappatoia consolatrice di chi spera di dimagrire maltrattando l’organismo con regimi ipocalorici, una sorta di alimento rifugio da poter mangiare senza sensi di colpa. In questi alimenti il posto dei grassi viene preso da sale, additivi e zuccheri, responsabili del grasso che accumuliamo in particolare sulla pancia e che non ha proprio nulla a che vedere con il contenuto di grassi degli alimenti».
Per chi decide di perdere peso, fare la spesa diventa una questione di scelte giuste o sbagliate relative a ciò che si decide di portare a tavola. È facile cadere nella trappola di scegliere prodotti etichettati dall’industria come “light”e privi di grassi. Tuttavia, è solo l’equilibrio tra i vari nutrienti assunti e lo stile di vita, e non la mancanza di grassi, a determinare una sana perdita di peso. « In realtà – fa notare il medico anti- aging Filippo Ongaro – i cibi light sono stati un modo dell’industria di rispondere alle esigenze del consumatore sempre più attento alla dieta. Sono anche sorti diversi dubbi sulla tipologia degli ingredienti presenti in questi prodotti. Per raggiungere il peso ideale invece bisogna trovare un equilibrio corretto tra assunzione di alimenti e l’attività fisica. Se i prodotti light vengono assunti una volta ogni tanto per il piacere di non privarsi di quel particolare cibo, non succede nulla, ma attenzione a non farlo diventare un’abitudine».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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