Si sfoga con il Risorgimento Nocerino l’uomo che per coprire la mamma ottantaquattrenne ricoverata in ortopedia eè dovuto ricorrere al proprio giubbino ed a quello della stessa genitrice
di Anna Vittoria Fattore
Non sempre i social network sono la culla dell’ignoranza e dell’esibizionismo, a volte sono un buon mezzo di comunicazione e propaganda. È stato proprio grazie ad uno di questi social, Facebook, che Antonio Donnarumma, un uomo di 53 anni, è riuscito a dar voce al suo malcontento nei riguardi della sanità. L’altro ieri, 6 marzo, sua madre è stata ricoverata all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore in ortopedia, a causa di una brutta caduta. L’accoglienza non è stata delle migliori, il personale era molto indaffarato e, a detta del signor Donnarumma, un sorriso non avrebbe fatto male.
«Non c’erano nemmeno delle coperte per coprire mia madre, il riscaldamento è stato acceso solo di sera ed è stato attivato talmente forte che durante il giorno abbiamo sofferto il freddo e al calar del sole avremmo potuto metterci in costume».
Queste sono le scottanti considerazioni del signor Antonio, ancora scosso per il trattamento subito. È giusto che una donna di ottanquattro anni debba soffrire il freddo per la mancanza di coperte? È giusto che un reparto debba essere affollato anche se i posti letto non sono abbastanza? Ciò che è successo al signor Antonio e a sua madre, potrebbe capitare a chiunque. Perché non c’è equilibrio tra il personale ed i pazienti? Queste domande si ostinano a non avere risposta, per quanto tempo ancora potremo andare avanti così? A detta di molti, in ospedale si dovrebbe andare per curarsi e non per ammalarsi ancora di più.