Continuiamo il nostro viaggio in quello che, ormai, possiamo definire, pianeta  “Officina Scuola”, un universo di esperienze, laboratori, idee …

Oggi conosciamo Annalisa Boniello, Dirigente Scolastico, Istituto Comprensivo Nettuno I di Nettuno (Roma) e Celestino Rocco, Dirigente scolastico presso l’I.C. di Oliveto, direzione didattica 2° Circolo di Eboli ed I.C. “Gen. Gonzaga” di Eboli

       

Annalisa Boniello                                 Celestino Rocco

Annalisa raccontaci un pò di te, di cosa ti occupi?

Sono stata una docente di scienze del liceo e negli ultimi tre anni ho svolto un dottorato di ricerca di didattica delle scienze della Terra con i mondi virtuali. Mi occupo da sempre delle nuove tecnologie applicate alla didattica. In particolare ho sperimentato percorsi didattici con studenti di varie età utilizzando ambienti 3d in particolare Opensim.

Nel mio dottorato ho voluto sperimentare percorsi eperienziali e di problem solving utilizzando virtual worlds.

Attualmente sono diventata Dirigente Scolastico a Nettuno in provincia di Roma e sto sperimentando una didattica innovativa basata sul coding e gli ambienti 3d per lo sviluppo di competenze.

Parlare di Digitale a Scuola , oggi, significa affrontare anche temi spinosi quali la didattica. Cosa pensi del connubio tra didattica e digitale?

E’ una sfida possibile ed attuabile partendo dai docenti in quanto gli studenti già vivono nel digitale.

E’ necessario diminuire il gap tra studenti e docenti utilizzando strumenti vicini agli studenti come ambienti immersivi 3d e serious game.

Questo permette lo sviluppo di competenze e la creazione di attività basate su compiti autentici presi dalla realtà.

Il convegno Officina Scuola si tiene in una provincia del Sud, cosa ha da dire ed offrire il Sud in termini educativi? Ha senso parlare di una educazione digitale come volano per la futura economia del territorio?

Il Sud in questo momento sta attraversando un periodo d’oro per l’innovazione didattica forse anche ai PON che hanno portato il SUD ad investire in formazione e nuove tecnologie. Inoltre in particolare lo spirito del sud aiuta nel organizzare e creare progetti anche in contesti difficili e questo forse ha permesso di sviluppare nei docenti una  competenza di innovazione e di progettualità differente.

 

 

Celestino Rocco

Celestino, la nostra è una società in continua evoluzione, come può la scuola essere al passo con i tempi?

La società sta vivendo una serie di cambiamenti epocali che si susseguono a ritmo vertiginoso e che non lasciano prevedere in alcun modo come sarà la società fra qualche lustro.

Molti dei lavori che l’uomo farà domani non sono stati ancora inventati.

In questo contesto la scuola non può “trasmettere“ agli studenti, come in passato, le conoscenze che gli serviranno in futuro. 

Potrà e dovrà promuovere quelle competenze “trasversali“ che sono alla base della conoscenza e che potranno essere utilizzate in ogni momento, in ogni occasione, per tutta la vita.

È in questo senso che, grazie ai docenti, agli alunni ed alle famiglie, nella scuola in cui ho lavorato in qualità di Dirigente scolastico si è cercato di promuovere negli alunni proprio le capacità di riflettere, ragionare, risolvere problemi, trarre insegnamento dall’errore, essere creativi, trovare motivazione in quello che si fa e nei risultati che si ottengono, lavorare in gruppo…

Quali, dunque, le attività che secondo te possono rappresentare il cambiamento, la svolta nella scuola?

Le attività in grado di promuovere le capacità, prima sottolineate, sono state individuate nella “robotica“ che, con diversi gradi di complessità, ha impegnato gli alunni di tutte le classi, comprese le sezioni di scuola dell’infanzia.

I materiali usati sono stati il “BeeBot“, un’ape-robot che con semplici comandi si muove su un piano quadrettato spostandosi da una casella all’altra e il Robot LEGO NXT che può fare tante cose: anche danzare !

Ed è con questi robot che la scuola ha partecipato per anni alla RomeCup che “Fondazione Mondo Digitale“ organizza ogni anno a Roma.

Le attività hanno visto il coinvolgimento di docenti, alunni e genitori che hanno sempre apprezzato ed incoraggiato l’iniziativa che è diventata anche un punto di riferimento per il territorio.

Più volte le scuole hanno evidenziato le difficoltà per svolgere queste attività: mancanza di fondi (il materiale è costoso), mancanza di tempo che potrebbe essere sottratto alle attività “currucolari“ e, soprattutto, difficoltà per i docenti a cimentarsi con attività così complesse.

Difficoltà reali e comprensibili ma la creatività e l’impegno costante permettono di superare o almeno ridurre di molto queste difficoltà per cui anche le scuole del nostro meridione d’Italia, spesso ingiustamente bistrattato, possono essere all’avanguardia in campo didattico ed educativo.

 

 

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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