La sconfitta con il Gravina non può ridimensionare un’intera stagione. E col Sant’Antonio Abate obbligatorio ritrovare il successo
di Domenico Pessolano
Ebbene, probabilmente mercoledì si è interrotto un sogno. Sì, perché conquistare la Coppa Italia d’Eccellenza avrebbe avuto il sapore di un riscatto che avrebbe interessato l’Italia intera e che, soprattutto, sarebbe valso la promozione in Serie D. E invece, stavolta il Città di Nocera è caduto nell’infuocato clima dell’entroterra pugliese, contro un grande Gravina.
Sconfitta prevista? Se consideriamo le undici vittorie consecutive dalle quali i rossoneri erano reduci, beh, verrebbe da dare un secco “no”. Ma se appuntiamo in agenda anche la forza dell’avversario, il fattore campo e l’obbligo di vittoria, forse in tutti noi sorgerebbe qualche dubbio. Ciò nonostante, non si può dire nemmeno che la squadra di Vincenzo Maiuri abbia meritato pienamente di perdere. E la testimonianza, oltre che nelle statistiche, si può tranquillamente riscontrare nell’atteggiamento dell’undici ospite, apparso piuttosto pimpante dal punto di vista fisico ma, in particolare, pieno di orgoglio e grinta sotto l’aspetto caratteriale. Non ha mancato di sottolinearlo nell’immediato post-gara mister Maiuri, rammaricato, sì, ma anche proiettato verso i prossimi impegni di campionato, che vede i suoi ragazzi primi in classifica. Intanto, nelle due Nocera predomina la calma e l’ottimismo, quella che deve mantenere l’intera squadra. Una sconfitta non ha il magico potere di ridimensionare una stagione fin qui da incorniciare, per cui, già da sabato è obbligatorio tornare al successo. Lo scontro decisivo col Sant’Agnello è alle porte, il finale della regular season promette emozioni, e i molossi potranno e dovranno suscitarne più di tutti.