Tra chi pensa si tratti di un anno sciagurato e chi non crede per niente alle dicerie popolari, il dato di fatto è che i nati il 29 febbraio festeggiano il compleanno solo ogni quattro anni
di Rosa Soldani
Anno bisesto, anno funesto! L’avvicinarsi dell’anno bisestile è salutato da coloro i quali credono alla fondatezza dei detti popolari con ansia e sospetto già dagli ultimi mesi dell’anno precedente. Che cosa ci riserverà l’anno bisestile? La riflessione su questo aspetto più oscuro della questione talvolta lascia poco spazio all’analisi delle ragioni concrete per cui esiste un anno di 366 giorni ogni quattro. Tali motivazioni hanno natura squisitamente scientifica e attengono alla non perfetta coincidenza tra l’anno civile di 365 giorni e l’anno solare di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi.
Questo che viene definito scollamento tra anno civile ed anno solare provocherebbe nel tempo uno slittamento delle stagioni, col conseguente rischio di vivere una primavera a giugno ed un’estate ottobrina. E’ a scongiurare questo che serve il 29 febbraio. L’introduzione dell’anno bisestile è imputabile al calendario giuliano di Cesare. Il 46 a.C., inaugurazione del nuovo calendario, fu battezzato addirittura come «ultimus annus confusionis», ossia l’ultimo anno della confusione. L’anno con il giorno aggiuntivo fu detto bisestile perché si scelse di raddoppiare il 23 febbraio, il giorno «sextus», ovvero il sesto giorno prima delle calende di marzo. Ma solo con l’avvento del calendario gregoriano, che ancora oggi usiamo, si raggiunse una soluzione definitiva allorché furono decretati bisestili tutti gli anni non terminanti con due zeri e divisibili per 4, e quegli anni terminanti con due zeri divisibili per 400. Una bella prova di calcolo matematico che ci consente di vivere l’alternanza delle stagioni secondo il loro tipico avvicendamento. La ragione per cui questo anno viene definito funesto, al di là dell’aspetto psicologico per cui le cose inusuali sono percepite spesso come negative, starebbe nel fatto che a Roma il mese di febbraio, detto «Mensis Feralis», era dedicato al culto dei morti, per cui un giorno supplementare appare nella tradizione come foriero di oscuri presagi. Di fatto, nessun dato oggettivo fa realmente ritenere che l’anno bisestile sia un anno maledetto. L’unica nota dolente la vive chi ha avuto i natali il 29 febbraio, non potendo festeggiare ogni anno il proprio compleanno come tutti. A questo hanno pensato gli abitanti di Savignano sul Panaro, nel modenese, dove ogni quattro anni è indetta la festa nazionale dei nati il 29 febbraio, un’ occasione per celebrare in grande stile tutte le persone che possono spegnere le candeline solo ogni quattro anni, e alle quali anche noi oggi auguriamo buon compleanno e un arrivederci ai festeggiamenti del 2020!