Infanzia e adolescenza nella nostra città. Un percorso diviso in tre tappe in cui ripercorrere abitudini e modi di vivere per portare alla luce differenze e similitudini della Nocera Inferiore di ieri e di oggi

di Edda Maiorino

“Alla tua età io…” ha sempre dato il via a racconti d’infanzia o adolescenziali in cui a parlare sono i ricordi: nostalgici, malinconici, divertenti, allegri, memorabili, emozionanti, spensierati… Che siano ricordi individuali o condivisi con qualcuno, essi raccontano momenti di vita che non tornano più.

Eppure ad ogni ricordo riportato alla luce sorge spontaneo un paragone, che si tratti di amore, modi di vivere e di fare, chi ha più anni sulle proprie spalle ha sempre da ridire sul presente e mai nulla per cui essere contrariati sul passato. Da qui l’idea di mettere a confronto tre diverse generazioni, quella degli anni ’60 e ’70, quella degli anni ’90 e 2000, ed infine quella attuale, per comprendere quali siano le differenze, o somiglianze qualora ci siano, tra i ragazzi della Nocera di ieri e quelli della Nocera di oggi. A parlarcene sono proprio coloro che quegli anni li hanno vissuti sulle proprie spalle. Un tuffo nel tempo ed eccoci nella Nocera degli anni ’60. Alcuni bambini stanno giocando a nascondino, altri al gioco della campana ed altri ancora a “casalone”. Quest’ultimo consisteva nel creare cinque buche nel terreno, una centrale e quattro laterali, per poi lanciare un sassolino e colui che riusciva a farlo cadere nella buca centrale guadagnava più punti. Spesso per rendere il gioco più avvincente e competitivo si inserivano dei soldi all’interno delle buche, di solito si trattava della moneta da 5 lire, dato che la maggior parte delle persone non potevano permettersi di più. Molto simile era “sinco a campanella”, in cui si scavava un’unica buca e poi con pollice e indice si faceva girare la 5 lire e chi riusciva a far entrare la moneta nella buca vinceva. I ragazzi, invece, stanno passeggiando lungo il Corso Vittorio Emanuele II, un salto a Via Barbarulo e a Via Matteotti ed eccoli di nuovo per le strade del corso. Lo “struscio”, come veniva definito il passeggio nel centro cittadino, era piuttosto praticato dai giovani che volevano incontrare i loro amici o fare nuove conoscenze, soprattutto la domenica mattina o il pomeriggio dalle 18 alle 20, senza andare oltre a tale orario altrimenti si andava incontro all’ira dei propri genitori, in particolar modo del capofamiglia. Luogo d’incontro erano soprattutto i cinema (leggi l’articolo sui cinema nocerini di Anna De Rosa). Ci si andava soprattutto il fine settimana e gli spettacoli più frequentati erano quelli delle 18, il tempo di un “musicarello“, film creati per lanciare una nuova canzone o dare fama ad un cantante, come Albano e Romina o Little Tony, e via di nuovo verso casa. Molto affollati erano anche gli spettacoli della domenica mattina, ma spesso capitava pure che i ragazzi saltassero le lezioni del lunedì mattina per andare a vedere i film western o quelli di Totò. Spesso si organizzavano delle feste private, o nelle case delle persone più abbienti, o, sempre per chi poteva permetterselo, all’interno di club. Molto frequentato era il “Circolo Junior De Felice” in via Canale, nel quale si organizzavano non solo feste private, ma anche eventi culturali di vario tipo, e il “Circolo l’Impegno” sul corso Vittorio Emanuele II. Non mancavano serate al “Gatto Nero”, unica discoteca presente sul territorio nocerino e situata in via Citarella. Spesso i ragazzi si davano appuntamento nei pochi bar che popolavano il centro, come il bar Centrale e il bar Romano, oggi inesistenti, e il Garden bar, mentre le ragazzine amavano passeggiare lungo le strade della caserma Libroia nella speranza di incontrare un aitante militare capace di rubargli il cuore. Sicuramente l’infanzia e l’adolescenza di quegli anni erano caratterizzate dalla semplicità che ritroviamo sia nei giochi che nei rapporti con i coetanei. Poche erano le pretese e ci si accontentava di alcuni sassolini o di un giro su e giù per la stessa strada pur di stare in compagnia degli amici. Questi sono gli elementi che hanno contraddistinto gli anni ’60 e ’70 a Nocera, ma cosa scopriremo di nuovo o di simile negli anni ’90 e 2000? Beh, questa è un’altra storia.

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