Da Falcone e Borsellino a personaggi meno noti, lo scopo dell’associazione “Sulle nostre gambe” è quello di ricordare gli eroi che si sono battuti per fermare ogni forma di criminalità organizzata

di Valerio Kohler

Diversi paesi hanno ricorrenze legate a tragedie che li hanno colpiti nel profondo: “per non dimenticare”, direbbero in molti e nel nostro Paese giornate come il 23 maggio rappresentano quelle fatalità che vengono ricordate per quel semplice motivo: il proseguimento del ricordo, per non sbagliare più in futuro. Se la strage di via d’Amelio e quella di Capaci possono essere giornate terribili per molti, per altri possono simboleggiare anche una fragilità, esposta grazie al formidabile lavoro di giudici e poliziotti sparsi per l’Italia.

Tra eventi e giornate della memoria si è tentato di tutto pur di portare nella generazione successiva questo patrimonio; un’unità che non è riuscita a bloccare le infiltrazioni di tipo mafioso nel territorio, certo però è servita per ricordare tutti gli eroi che hanno lottato contro le mafie, rimettendoci spesso la vita.
Stavolta è un’applicazione gratuita a voler tentare di percorrere questa strada, documentando tra foto e video la vita di queste persone. “NOma“, ideata dall’associazione culturale “Sulle nostre gambe(nella foto parte dei componenti), ha voluto unicamente fare questo, accompagnata dalle voci di decine di siciliani famosi in Italia: Pif, Giuseppe Fiorello, Pippo Baudo e altri. Disponibile su iOS, Android e Windows Phone, l’app ci farà vedere i luoghi precisi degli incidenti, che potremo osservare e persino simulare grazie ad un grazioso abbellimento grafico. Le foto presenti, inoltre, saranno affiancate da testi dettagliati che permetteranno a chiunque di capire la vita di ogni persona, a partire da chi venne presto dimenticato. Persino i familiari o gli amici delle vittime hanno voluto raccontare la loro storia, in commoventi dichiarazioni: una vita cauta, passata con la certezza che la mafia avrebbe potuto colpirli in qualsiasi momento, la gentilezza e la bontà di alcuni di loro nel voler aiutare sempre il prossimo e, sopra ogni cosa, una volontà incrollabile nel sconfiggere il cancro della mafia. Degli estratti dell’epoca, tra cui il telegiornale della giornata, raccontano poi il momento preciso in cui gli attentati sono avvenuti. In definitiva un vero e proprio sommario della mafia e di chi, per amore della giustizia, si è sacrificato per combatterla.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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